Nord e Sud - anno VII - n. 6 - luglio 1960

finalmente se ne discuterà nel Parlamento e nel paese, si trascurasse quest'aspetto particolare e troppo spesso ignorato del problema della informazione a mezzo radio. NrcoLA TRANFAGLIA Edilizia e sviluppo del Mezzogiorno Da una recente pubblicazione dell'Istat sulle abitazioni costruite in Italia nel periodo 1954-8, si rileva cl1e il Sud, dopo un avvio abbastanza soddisfacente, marcia da qualche anno ad un passo meno sostenuto di quello del Nord, sicchè le distanze aumentano, come è stato da varie parti ufficialmente constatato. Ora, è da rilevare che l'attività edilizia rappresenta, per le regioni a 110n elevato tenore i11dustriale, l'esplicazione massima dell'industrializzazione; anche perchè essa crea od incrementa cementifici, fabbriche di laterizi, di vetri, di serramenta, di vernici, ecc. Valga per tutti l' esempio di Roma, che notoriamente affida in modo prevalente all' edilizia il suo tasso di indt1strializzazione, e dove si è concentrato ben il 10,57% delle abitazioni costruite in tutta Italia in questi quattro anni. S'impone poi una seconda osservazione. Non bisogna, chiedere che l'attività edilizia sia solo in rapporto al fenomeno dell'inurbamento, anche se esso vi ha gran parte. Al suo incremento contribuiscono altri fattori, i quali tutti stanno a provare l'indice di benessere di una zona, tanto più portata a migliorare, ampliare, rinnovare le case quanto più i suoi abitanti dispongono di maggiori mezzi economici e possono dedicarne· parte alla soddisfazione di questo bisogno. Sul cc margine » di ct1i possono godere i meridionali inurbati la questione è più com1Jlessa dovendosi risalire alla stima del reddito pro capite, apparente e reale, ed al suo impiego nelle varie categorie di beni secondo le ultime rilevazioni Doxa, eseguite su campione, e come tali non pienamente attendibili per il Mezzogiorno, avremmo: Nord L. 311 mila, Sud 130 mila circa, Italia 230 mila circa). In altra sede potrà tentarsi t1n'analisi, che del resto già è stata più volte affrontata, sia pure con scopi diversi ed obiettivi limitati: per tornare al settore delle costruzioni edilizie, tutti sanno che il Sud lamentava un sovraffollame11to non civile e non igienico. Fino a sei o sette persone per locale, con una media doppia di occupanti rispetto al Nord, e con una avvilente degradazione della casa fino alle capanne, alle grotte, ai « bassi » di Napoli ed ai « Sassi » di Matera. Oggi comunque, dopo t1n decennio di attività della Cassa per il Mezzogiorno, ed almeno 15 anni che si agita la bandiera del riscatto meridionalistico, la situazione è la seguente: P opolazlone Italia 100 o/o Nord 44,2 Sud 25 Isole 12,2 Biblioteca Gino Bianco Abitazioni 100 % 54,78 14)72 7,93

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