• revolissime .firme democratiche, si è pure spinta, spesso, e volentieri, una rivista come « Il ponte », che non ha mai voluto riconoscere i dati oggettivi della lotta che nel mondo moderno si svolge tra democrazi~ e comunismo (si ricordi la polemica tra Calamandrei e Chiaromonte); quanto a cc Ulisse », è una rivista che si dichiara fondata sul « sistema del dibattito » e perciò su ogni argomento sollecita in·terventi di scrittori rappresentativi « delle più opposte ideologie ». Si potrebbe aggiungere che « Il ponte » e « Ulisse » spingono l'ambiguità fino al punto di promuovere il convegno di cui stiamo parlando, convegno contro I' apertura a sinistra come si è visto, e di sottoscrivere al tempo stesso un documento promosso da altre riviste, tutte democratiche: documento per l'apertura a sinistra. In questo senso. dunque - a voler dare cioè un giudizio sulla linea politica dei promotori del convegno di Roma delle riviste - non si può dire che il carattere e le implicazioni frontiste di tale convegno fossero difficili a riconoscersi e che la conseguente presa di posizione contro l'apertura a sinistra, per qt1anto subdola, possa aver preso di contropiede i convenuti. Tra i quali, tuttavia, v'erano certamente molti che all'apertura a sinistra sono favorevoli e che non avrebbero certamente sottoscritto la frase di Piovene che abbiamo citato: ma costoro sono quelli che, pur di non essere assenti dalla vetrina, o magari per superficialità di giudizio, o anche perchè sicuri di compiere un atto di coraggio per il solo fatto di associarsi a una protesta, sono soliti non proporsi mai un qualsiasi qt1esito sull'opportunità, la validità, la natura e l'ispirazione dei convegni ai quali si recano. È comunque interessante passare rapidamente in rassegna questi convenuti, distinguendo fra uomini politici, intellettuali di tipo tra .. dizionale, scienziati. Fra i primi, i soli nomi che abbiamo rintracciato nelle cronache sono quelli di Mario Alicata· e di Lelio Basso: a fu.. mare politicamente il convegno non si potevano trovare nomi più degni. Fra i secondi, questa volta, non c'erano soltanto Carlo Levi ~ Alberto Moravia: c'era anche, e ben in mostra l'ultimo acquisto del frontismo, Guido Piovene, del quale ci spiace dover dire che le sue nuove posizio11i non ci convincono: l'instabilità delle opinioni, l'inquietudine intellettuale, i ripensamenti e le revisioni, per essere considerati seriamente dagli altri, per convincere, non devono manifestarsi troppo spesso e rimetter~ in discussione tutto ciò che si è fatto e si è detto fino al giorno prima. Ma quelli, tra i convenuti al convegno di Roma, che più ci interessano sono gli scienziati come Bt1zzati Traverso e i suoi amici che già abbiamo incontrati a Bologna, al convegno del cc Mulino » : essi sono una novità dei convegni culturali in Italia e una novità benvenuta, perchè essi vengono a fare discorsi seri e molti precisi, a presentare piani, a proporre riforme, a offrire -documentazione; chi del resto ha seguito gli articoli di Buzzati Traverso sul « Giorno » si è certamente reso conto dell'importanza delle questioni attinenti alla ricerca scientifica. Non vorremmo per~ che gli amici scienziati, che 35 . · Biblioteca Gino Bianco
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