Nord e Sud - anno VII - n. 6 - luglio 1960

perdono di vista la sostanza per l' « accidente », attraverso una sostanziale complicità dei membri della· classe dirigente anche quando si manifesta sotto le spoglie dell'amicizia, della stima, del rispetto ecc. (I' offensiva delle opposizioni per il governo Tan1broni si fermò dinanzi alla prospettiva di mettere in discussione la sentenza del Presidente della Camera), attraverso l'improvvisazione e la· leggerezza (i senatori applaudirono unanimi il famoso discorso sull'onestà di Merzagora), lo spirito codino di certi nostri organismi collegiali (la Corte Costituzionale l1a sancito il diritto alla serrata; una commissione del Senato che ha esaminato il problema dell'orario unico per i dipendenti statali ha lasciato affermare, nella relazione di maggioranza\ che l'orario unico è pericoloso percnè « abitua all'ozio »), le imprudenze degli uomini (Granchi che rinvia Tambroni al Parlamento dopo la rinuncia di Fanfani), le influenze dei paesi vicini, il generale scetticismo dell'opinione pubblica·, l'abiezione disonorante cui è giunta certa stampa anche molto diffusa, la costante, sistematica deforma~ione dei fatti (non è stato ancora materialmente possibile, all'uomo della strada, apprendere, attraverso i normali canali di informazioni, che cose molto grosse sono accadute nei rapporti tra il PSI e il PCI), il disinteresse e l'ignavia generali (anche lo scandalo delle frodi alimentari è stato insabbiato senza conseguenze). Il « sistem~ » è favorito soprattutto, perchè questo è all'origine di ogni cosa, dal clero italiano, cui sono state fatte troppe concessioni, le quali l'hanno fatto diventare troppo invadente; esso sembra in ciò, per nostra sfortuna, affatto incorreggibile, anche quando sono in gioco gli interessi della Chiesa: perchè è ignorante e totalmente impari ai compiti che sarebbe oggi chiamato a svolgere 9 • La sinistra democristiana costituisce, ora, la « voce della coscienza· n dei dorotei: ma i dorotei non possono esser ciò che i loro elettori non vogliono che essi siano, perchè così non vuole il clero e non vuole l' Azione cattolica, in una spirale che forse può esse.re spezzata non più dalla sola Democrazia cristiana, ma solo con il concorso della coerenza e della 9 Una delle cause della forte influenza del clero nella vita pubblica italiana è costituita dalla nostra realtà geografica e demografica. Oltre venti milioni di abitanti vivono in comuni con popolazione inferiore ai diecimila abitanti, circa quattordici milioni di persone in comuni dai diecimila ai cinquantamila abitanti. In sostanza, più della metà del corpo elettorale è sottoposto alle pressioni e alle ingerenze, inevitabili nei piccoli centri, dell'organizzazione ecclesiastica. Le statistiche inoltre de-: nunciano un fenomeno importante ai fini dell' o~ientamento dell'elettorato e della rappresentanza parlamentare; la lotta politica risulta più radicalizzata nei piccoli centri. 23 · Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==