della guerra fredda, i1tlormati in politica estera, perve11t1ti alla coscienza della crisi che attraversano i gran.di ideali e le grandi costruzioni ìnter11azionali che fa·cevano sperare a De Gasperi la saldezza e il progresso della nostra democrazia, e delle conseguenze, sul terreno diplomatico, che da ciò derivano, convinti che il cc sistema » va combattuto senza compromessi, con scelte politiche irreversibili e alleanze coraggiose, decisi a restituire il clero alle sue legittime aspirazioni ri11unciando a servirsene quando può essere utile. Dei dorotei, nati, come corrente, dalla scissione dal gruppo fanfa11iano, si deve dire invece che non hanno più niente in comune con la sinistra del pa1tito e che al tempo stesso non possono volgersi verso 11na collaborazione sistematica con la destra perchè le richieste della destra so110 quelle malagodiane, e sono materialmente, tecnicamente insostenibili ancl1e in un paese arretrato come il nostro. Cosicchè, per la maggior parte dei dorotei, una variante salazariana del tipo di quella suggerita dal e~ Quotidiano » di esperienze che l'ftalia ha già fatto, può diventare l'ultimo cc stato di necessità », con qualsiasi apparenza di formale sopravvivenza della democrazia. È, questa, una prospettiva di difficilissima attua•zione, naturalmente. ìvla solo perché vi sono dorotei che esitano ancora a prender coscienza della fatalità di uno sbocco salazariano alla situazione che essi mantengono ferma nel succedersi degli stati di necessjtà. Tutto il « sisten1a » italiano favorisce lo sbocco salazariano. Rileggendo il discorso pronunciato dal « buon democratico » Segni al Consiglio Nazionale democristiano del 27 maggio, ci si accorge che quel rifiuto di prendere in considerazione le « 1nasse », quell'appellarsi alla libertà co11 tante riserve, con tante limitazioni, con tante condizioni quell' i11sistere sui p·ropri cc personali sacrifici » e il ruolo svolto dalla sua persona, quel co11cepire tutta la vita economica e sociale come legata agli umori, alla benevolenza, alle elargizioni dei cc gentiluo1nini » che stanno al potere mascherano ma'le una concezione poco meno che borlJonica della politica. Ora, questo non è grave: è grave che tali idee siano apparse per tanti anni idee capaci di preservare e sviluppare la· 11ostra democra:zia e che esse abbiano potuto trovare ampio credito presso la pubblica opinione. Il cc sistema n che porta al salazarismo si manifesta anche attraverso l'irriducibile formalismo giuridico della nostra classe dirigente che, anche nei momenti cruciali (come ha fatto l' on. Leone alla Camera· in occasione del secondo dibattito sulla fiducia al governo Tambroni) e di fronte a responsabilità quasi senza appello, 22 BibliotecaGino Bianco
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