Nord e Sud - anno VII - n. 6 - luglio 1960

sentito dagli esponenti del vecchio Partito popolare. In un certo senso, l « uomo solo » non era Don Sturzo, era De Gasperi De Ga·speri dovette contenere e mortificare la spinta iniziale dei cc costituenti » e dei « professori11i », che mettevano tutto in discussione, formulavano lo scl1ema dossettiano della « crisi », reclamavano con La Pira il « muta1nento della classe dirigente e delle leggi »; dovette arbitrare costantemente il conflitto tra i vecchi notabili del Partito popolare e gli esponenti dell'Azione cattolica· (uomini, questi ultimi, cl1e durante il fascismo s'erano preparati a svolgere una fu11zio11epreminente nella vita pubblica e spesso avevano, in rapporto alla totale ignoranza d'ogni forma di attività associativa che affliggeva· la 111aggioranza degli italiani, buoni numeri per agire, ma erano permeati di integralismo); clovette, con le coalizioni democratiche, indurre progressivamente i liberali, i socialdemocratici, i repubblicarLi a superare i miti, i pregiudizi, l'ina1terabile staticità uninomìr1ale del prefascismo 3 ; dovette vincere le resistenze di alcuni e ]e diffidenze di tutti di fronte alle grandi prospettive di unificazione europea, alle quali solta11to, alla fine, egli credette di poter affidare la soluzione radicale dei proble1ni della democrazia italiana; dovette, infine, difendere l'at1tonomia del partito, e mantenere la Chiesa estra11ea ad ogni for1na di intervento diretto in qualche modo legittimato, nella' attività della Democrazia cristiana. Se si guarda bene, non erano, questi sforzi da innovatore. Era il 111inimonecessario per conservare la democrazia in Italia. Il fatto che a De Gasperi non fu consentito altro, se non la ricostruzione e l'impostazione, piuttosto paternalistica, di alcune riforme, sia pure importantissime, è indicativo di quanto fosse arretrata, già all'inizio della Repubblica, la società italiana. La sitl1azione era· tale, tra il '50 e il '53, che il « centrismo » degasperiano, la· sensibilità ai problemi dello stato moderno, lo slogan del partito di centro cl1e si muove verso sinistra, apparirono ad un certo punto già troppo arditi ad una parte delle forze di3 È nota l'importante funzione che hanno e ercitato alcuni uomini di alto pretigio nei primi anni della Repubblica: da Orlando a Bonomi, a N itti, che sostanzialmente non avvertivano la natura dei nuovi problemi, e agivano in funzione di freno. È nota anche la funzione determinante che ebbe De Nicola, il quale, a parte i suoi meriti, ha orientato tutti i rapporti tra gli organi del regime in una direzione « aristocratica », costante1nente i ·pirata dal criterio della segretezza, dell'isola1nento, della non partecipazion dell' opjnione pubblica alla vita dei maggiori organismi dello Stato. La segretezza che circonda tante cose è una caratteristica quasi esclusiva della no5tra de1nocrazia : il danno che ne deriva, falsando tutta la struttura della nostra vita civile, è evidente. 14 BibliotecaGino Bianco

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