. entro i limiti appena indispensabili a conservare la forza e la preponderanza del partito nella vita politica ita·liana. Tutto questo non sminuisce i meriti di Fanfani, e non riduce la sua funzione a dimensioni poco rilevanti. Egli era arrivato troppo tardi: e la colpa non era sua. Il partito, nella sua natura e nella sua struttura, era già diventato doroteo: tra: governi amici e governi transitori si attendeva qualcosa fin dal '53. L'errore di Fanfani è simile a quello di MendèsFrance nella Francia del '54: l'illusione di poter operare in una struttura già articolata, modificandola dall'interno col sostegno degli stessi fattori che, obbiettivamente, rafforzavano lo stato di cose inizale. Alla Domus Mariae il partito si rivelò a se stesso. Chiamando l' on. Moro a guidarlo tendeva più a cristallizzare uno « stato di necessità » latente che a salvare una prospettiva. Era· una scelta sbagliata, ma era una scelta dorotea. L'elemento-chiave della realtà democristiana sta nella risposta a queste due domande: perchè il partito era divenuto doroteo e perchè, da doroteo, aveva chiamato Moro alla segreteria. Il che significa, nella • sostanza, domandarsi perchè il partito seguì Fanfani senza volere Fanfani e perchè, ora, ha nostalgia di Fanfani pur opponendosi al suo ritorno. Bisogna dunque fissare alcuni momenti decisivi della storia della D. C., osservandola dall'angolo visuale particolare della maturazione dorotea. È concordemente riconosciuto che l'irruzione, politicamente rilevante, dell~ sinistra nella D. C. s'è avuta con la crisi determinata dal fallimento della legge elettorale del '53. Il « sistema » qemocristiano, formatosi tra il '48 e il '50, e rinsaldatosi tra il '50 e il '53, si trovò minacciato. Qual' era questo sistema? Quando, il 6 settembre del 1946, don Sturzo sbarcò a Napoli, reduce da:l lungo esilio, era in polemica con De Ca.speri: aveva iniziato una delle sue « battaglie perdute », opponendosi alla firma del trattato di pace. Don Sturzo, a quell'epoca, aveva già capito che la Democrazia cristiana non era il Partito popolare. Rimane da vedere se aveva capito che la Democrazia cristiana non poteva essere il Partito popolare. La realtà politica italiana era, evidentemente, totalmente diversa:. Si opera va su un terreno inesplorato. Il problema fondamentale dello stato si poneva in maniera nuova. Don Sturzo rimase un isolato. Tuttavia quel che Don Sturzo non aveva capit~ o non aveva accettato, non era 13 Biblioteca Gino Bianco
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