Nord e Sud - anno VII - n. 6 - luglio 1960

la re~istenza degli uomini di governo, e degli stessi operatori, ·verso un· ·controllo. pubblico delle tendenze dell'economia. · E veniamo alla prima delle « debolezze » registrate da Galbraith: la cattiva distribuzione del reddito negli anni venti. Anche da questo punto di vista un discorso tecnico sarebbe molto impegnativo. Ma anche in assenza di un tale discorso può essere utile citare alcuni dati che dian.o un'idea della mutata situazione. Nel 1929 il 5 per cento della popolazione americana con i più alti redditi riceveva circa un terzo del reddito nazionale; nel 1948 la percentuale spettante a quel 5 per cento era scesa a meno di un quinto. Nel 1929 il red·dito distribuito sotto forma di salari, pensioni e sussidi di disoccu- .pazione ammontava al 61 per· cento del totale reddito nazionale; nel 1950 quella percentuale era salita al 71 per cento (corrispondentemente la frazione del reddito distribuita sotto forma di dividendi interessi e rendite era scesa dal 22 al 12 per cento). A questa modificata distribuzione in favore del lavoro e delle classi più povere del reddito nazionale il Galbraith fa risalire - un po' semplicisticamente in verità, ma il suo discorso non ha speciali pretese su questo pu!)to - la diminuzione delle possibilità di fluttuazioni violente della domanda collettiva e, corrispondentemente, di un alternarsi pericoloso, nella borsa e fuori, di cc espansione » e « depressione »• Sebbene la recente esperienza della recessione 1957-58 abbia dimostrato, più di quanto forse ci si sarebbe atteso, che la instabilità dei sistemi capitalistici è tuttora piuttosto accentuata, i limiti di ampiezza attuali di tale instabilità si possono giudicare, in confronto a quanto avvenne negli anni trenta, di molto ravvicinati. Il conseguimento di una maggiore stabilità dovrebbe essere tuttavia ancora fra gli obiettivi più urgenti dei paesi ad economia non socia- · lista (e· sia pure secondo criteri molto diversi a seconda che si. tratti di economie « mature » come la nordamericana o arretrate o in parte arretrate. e in parte sviluppate come l'italiana). Galbraith, in contrasto con una forte corrente di scrittori, non soltanto marxisti, mostra di aver fiducia nella possibilità di miglioramenti in tal senso quando afferma che « un dio irato può avere dotato il capitalismo di interne contraddizioni. Ma esso fu almeno gentile abbastanza, ·quasi per una resipiscenza, da rendere le riforme sociali sorprendentemente compatibili con un migliorato funzionamento del sistema » (p .. 173). Tra i pericoli del· sistema resta, secondo Galbraith, che gli uomini dell'Occidente continuino a sottovalutare i problemi di lungo periodo quando affrontarli può significare un qualche « disturbo » per il presente. Nell' cc inazione », egli conèlude, risiede, non meno che nel comunismo, una minaccia per il capitalismo. ~ infatti l'attitudine all'inazione che può ancora spingere gli uomini responsabili a dire - come negli anni venti - che le cose procedono in -modo « fondam~ntalmente sano· » anche quando essi sanno che le cose vanno male. [L. G.] Arte e letteratura • P1scATOR - Nel 1911, di ritorno dalla Germania, Scipio Slataper annotava che « ·Reinhardt è un uomo molto importante nella Gennania contem- .poranea, un uomo rappresentatjvo. Chi farà la storia della Germania contem- ·124 Biblioteca Gino Bianco .I

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