e semmai soltanto sussidiaria, per~ scatenare un boom di borsa. Da questo chiarimento appare evidente come l'esame delle conseguenze del ripristino di una parità di prestigio della sterlina - e in generale delle tendenze della politica economica internazionale nel dopoguerra -, mentre serve poco a spiegare il boom di borsa degli anni venti, trova il giusto posto solo in una ricerca generale sull'origine della depressione mondiale degli anni trenta. Rispetto alla quale mancherebbero le prove per dire che il « crack » del 1929 fu soltanto una sua conseguenza, e non invece una delle cause, ed è difficile ~tabilire se soltanto la più vistosa o anche una delle più importanti. 1 Se il discorso intorno alla « causa prima » del boom è poco fruttuoso sul piano tecnico e verte su considerazioni facilmente immaginabili, più istruttivQ risulta individuare le condizioni che lo favorirono. Secondo Galbraith esse vanno ricercate in cinque « debolezze n dell'economia americana negli anni venti, tutte abbastanza largamente debellate negli anni successivi. Esse sono.: l) una cattiva distribuzione del reddito; 2) una organizzazione degli affari aperta alle maggiori truffe e alle maggiori imprudenze; 3) la cattiva organizzazione bancaria; 4) il « dubbio stato della bilancia dei pagamenti »; 5) il « povero stato dell'intelligenza economica ». Valutare lo stato della bilancia dei pagamenti americana negli anni venti, e la misura della sua evoluzione dopo di allora, richiederebbe un discorso lungo e non conveniente alla natura del libro in esame. Anche sui mutamenti intervenuti nell'organizzazione degli affari non conviene soffermarsi se non per dire che, grosso modo, gli imbrogli e le ingenuità di cui furono ricchi gli anni venti (e che Galbraith racconta a lungo) non dovrebbero essere più possibili in America su una scala così generalizzata. Anche i miglioramenti di politica bancaria introdotti dopo il '29 sono molti. Ad esempio, è stata conferita al Federai Reserve Board Ja facoltà di elevare fino al 100 per cento il rapporto di copertura in contante sugli acquisti di titoli; inoltre, le possibilità di efficaci u operazioni di mercato aperto » è stata accresciuta dall'enorme aumento delle disponibilità in titoli delle banche della Riserva Federale (solo nei giorni più attivi del boom del '54 il numero delle azioni trattate uella Borsa di New York ha superato i 3 milioni, mentre nella fase ascendente del boom del 1927-29 esso si aggirò sui 5-6 milioni e salì a circa 17 milioni in alcuni giorni della fase discendente; questo confronto attesta che l'attività di borsa poggia oggi negli USA: su criteri più prudenti). Come si è già accennato, peraltro, ciò che veramente è migliorato, in questo campo, è l'attitudine delle autorità a servirsi degli strumenti di politica economica in loro possesso. Con ciò la possibilità di una ,, volontà politica » indipendente dagli interessi costituiti e dalla follia del pubblico si è accresciuta. Questa considerazione ci introduce nel settore che Galbraith definisce della a intelligenza economica ». Essa manifestò assurde deficienze, negli anni venti, non meno tra gli uomini di governo e di affari che tra i professionisti dell'indagine economica (Fisher, campione della teoria monetaria, nei · vivaci « disegni » di Galbraith fa le spese per molti suoi colleghi!). Dal 1929 l' « intelligenza economica » è migliorat~ non solo per effetto degli strumenti di analisi elaborati dalla ,, Nuova economia » - sorta in misura notevole proprio come riflessione sulla grande depressione ·- ma perchè si è ridotta 123 Biblioteca Gino Bianco
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