opere del governo e del regime. A leggere in questi giorni i quotidiani si ha r i1np1·essioneche gli ultimi mesi siano stati mesi tranquilli per la Democrazia Cristiana e per il governo, che la crisi che ha travagliato la vita politica italiana abbia avuto la migliore soluzione possibile, e che il partito di maggioranza sia ormai tutto ·unito e compatto intorno al governo il quale non avrebbe altra ambizione che di sacrificarsi per il bene del paese. Oggi sui giornali di informazione non si legge più la minima riserv_anei riguardi della maggioranza che sostiene il gabinetto Tambroni; quest'ultimo approfitta della propensione conformistica della nostra stampa in periodo elettorale per giocare tu.tte le sue carte e per procurarsi una popolarità a buon mercato in vista della scadenza di ottobre, quando il problema del governo e della maggioranza dovrebbe ritornare in discussione. Si consideri, infatti, l'atteggiamento dei giornali di fronte ai provvedimenti demagogici presi nelle ultime settimane dal governo: è un atteggiamento acritico e servile, improntato a zelo conformistico e a spirito qualunquistico. I nostri giornali hanno scoperto i vantaggi della buona arri1ninistrazione, i meriti dei governi che fanno fatti e non varo le. Il più zelante, come al solito, nel registrare il proprio tono sull'onda governativa è stato il « Mattino » di Napoli, il quale forse è preoccupato di far dimenticare certi atteggiamenti filofanfaniani assunti nel corso della recente, lunga crisi ministeriale. Ecco infatti come commenta in un corsivo intitolato la « politica delle cose » le agevolazioni per le tariffe elettriche agli utenti dell'Italia meridionale decretate dal governo: « Nenni ha 1intronate per mesi e mesi le orecchie agli ascoltatori e ai lettori suoi, dicendo che era tempo di smettere di fare politica ideologica e che bisognava invece passa1·e a fare la 'politica delle cose', cioè una politica che mirasse ad andare incontro alle necessità concrete di larghi strati di cittadini. Lo slogan non era cattivo. Soltanto che, come a tutti gli slogans, bi~ognava dargli pratica attuazione. E questa attuazione, da parte di Nenni non è venuta. Viene invece da Tambroni. Viene con i provvedimenti del genere di quello che è annunciato per le tariffe delle utenze elettriche nel Mezzogiorno; provvedimento che segue a quello del ribasso della benzina, dello zucchero, e del progetto di Legge speciale per Napoli. Così, mentre Nenni, travolto dagli avvenimenti nelrEstremo Oriente, si trova oggi su -un linea di sostanziale· identità di giudizio con Togliatti, e si prepara ad accodarsi a lui in una prossima prevedibile campagna contro la NATO in Italia, e cioè si prepara a fare più che mai una politica esasperatamente ideologica, -la ' politica delle cose ', diretta ad andar.e incontro ai bisogni concreti dei cittadini, la fa Tambroni ». Mai ci era capitato di leggere negli ultimi mesi una pagina , così intimamente qualunquistica come quella riportata; gli argomenti addotti per sostenere l'azione del governo sono dei più servili; e sono gli stessi che certi ambienti vorrebbero imporr~ per bloccare ogni soluzione democratica della crisi i"taliana. I primi a preoccuparsene però dovrebbero essere i democristiani come Moro e Fanfani: anche costoro potrebbero venire prima o poi accusati di fare politica « ideologica » invece che cc la politica delle cose ». Se fossimo nei loro panni staremmo attenti a quel che scrivono in questi giorni certi 109 Biblioteca Gino Bianco
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