COMPILARE LA NOTA politica di un giornale di informazione è un mestiere difficile in Italia, e nessuno lo sa meglio di noi che le cronache politiche siamo soliti seguire leggendo la stampa quotidiana con assiduità. Il « pastonista » dovrebbe essere libero di informare obiettivame·nte il lettore, di dargli una cronaca la più veritiera possibile degli avvenimenti, di portare in primo piano i fatti e le opinioni degli altri facendo tacere le proprie personali preferenze e riducen<µJil commento a quel minimo che aiuti• a capire meglio le posizioni dei protagonisti della lotta politica. Ma non sempre questo è possibile: il cronista politico non può non tenere conto, svolgendo il suo lavoro, della linea del giornale per cui scrive, e degli interessi della proprietà che quella linea condizionano; la situazione della stampa di informazione . italiana obbliga di continuo il giornalista onesto ai compromessi, alle astuzie, all'autocensura. T·utto ciò è risaputo, e non costituisce più. motivo di scandalo, o pi'4 sempliceme·nte di meraviglia, per nessuno. Se mai c'è da meravigliarsi che malgrado ciò vi siano ancora in Italia - e ve ne sono infatti - giornalisti che riescono a fare bene ed onestamente il loro mestiere di cronisti politlci, a mantenersi obiettivi e -misurati nell'informazione e nel giu- ~zio. Tra q·uesti giornalisti eravamo abituati a considerare Aldo Airoldi, i cui servizi sul « Corriere della Sera » si sono sempre distinti per chiarezza e completezza di informazione e per lo scrupolo con cui registravano e sobriamente commentavano le opposte opinioni -e posizioni. Ma da un po' di ternpo a .questa parte anche le note politiche ~i Airoldi stanno diventando monche e tendenziose. È una regola fissa della nostra stampa di informazione censurare le opinioni degli a,cversari, deformarle, presentarle in una luce che ne alteri il significato; nessu,no può pretendere che essa riserbi lo stesso trattamento ad amici ed avversari, ma è o~esto chiedere che essa rispetti almeno la verità quando presenta opi,nioni con cui non concorda. Airoldi invece è giitnto buon ultimo a dar man forte a Panfilo Gentile nel presentare sotto cattiva luce l'apertura a sinistra e i suoi sostenitori, usando quella tecnica che la stampa moderata usa in questi casi: curandosi cioè poco di registrare obiettivamente, oltre l'opinione di Malagodi, di Scelba, di Segni e di Pacciardi, quella i/,i Fanfani, di Nenni e di La Malfa. Tutto ciò, intendiamoci, è nel suo diritto, ed egli può parteggiare per chi vuole: ma anche noi, che siamo suoi lettori, abf?iamo in questo caso il diritto di manifestare la nostra meraviglia e il nostro disappunto per gli eccessi di zelo con citi un buon giornalista, che avevam.o spesso ammirato per la sua scrupolosità professionale, è venuto - auguriamoci inconsapevolmente -. ad allinearsi con i più servili interpreti delle « veline », confindustriali e ministeriali. DEL RESTO LA STAGIONE CHE CI sta davanti è· quanto mai propizia per gli allineamenti dei giornali e per la circolazione delle cc veline ». Ad ottobre avranno luogo le elezioni amministrative; è bastato l'annuncio datone dal ministro Spataro perchè la stampa di informaziqne al completa, salvo poche e perciò più lodevoli eccezioni, cambiasse immediatamente di tono, limitasse lo spazio della cronaca politica per sostituire a quest'ultima l'esaltazione delle ·,108 Biblioteca Gino Bianco
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