cerca di addormentare la volontà rinnovatrice del popolo ital'fa,no, di irretire nel gioco della Chiesa i socialisti ingenui. Posto che la DC va fatalmente verso il « blocco conservatore », e che non sarà certo il PSI a impedire questa conversione, p,er Baldacci non resta che favorire « la convergf3nza di tutte le forze obiettivamente interessate, in questo momento, alla difesa della libertà, anche se alcune di esse non sono precisamente liberali. Il pericolo di -una dittatura lo si combatte ogni volta che si presenta. Non si può, come qual,cuno pretende, accettarne una, oggi, per i1npedirne un'altra - . ipotetica -- domani». In altre parole, bisogna fare blocco con i comunisti, i quali, se non sono precisamente liberali, possono oggi difendere la libertà minacciata dai preti e dagli americani. Ogni altra prospettiva politica è illusoria, ogni altra strada è sbagliata, l'attardarsi su posizioni di lotta su due fronti è da ingenui. Il Baldacci frontista rivela la stessa supe1jicia1'ità di giudizio che aveva distinto il Baldacci moderato e conservatore. Vi sono uomini costituzionalmente incapaci non dicia1no a tenere coerentemente una posizione, · ma a capire le ragioni ideali della lotta politica che sono le ragioni delle minoranze. Essi sono negati al giudizio politico, perchè, malgrado ogni ostentazione di spregiudicatezza, restano sostanzialmente conformisti, si sentono irresistibilmente attratti dalle posizioni di forza. Il Baldacci ha fatto e sta facendo di tutto per far dimenticare la sua breve stagione di « eretico » azionista: con i conservatori prima, con i democristiani poi, aveva puntigliosamente e sistematicamente svalutato le posizioni di minoranza, che sono le posizioni sco1node. Ora lo stesso trattamento riserva ai socialisti, dal momento che ha capito che anche la posizione socialista è una posizione scomoda, di minoranza. Quel che v'è di qualunquistico in questo atteggiamento lasciamo al lettore di valutare; ma non possiamo nasconderci il pericolo che i vari Baldacci rappresentano per la dmnocrazia italiana, sia quando se ne fanno paladini da una posizione moderata, sia quando vorrebbero far rivivere r anacrostico fronte popolare che nemmeno i comunisti vanno più perorando così semplicisticamente, resi più scaltriti dall'esperienza e più attenti alle situaziof1.ipolitiche obiettive. È un pericolo più insidioso di quello rappresentato, per esempio, dal conformismo governativo di Missiroli, che ·ha una sua regola costante e segue certe leggi fisse. Il Baldacci che ora sta a sinistra non fornisce certo munizioni per la battaglia democratica: è una spina nel fianco, una breccia aperta nello schieraniento della sinistra democratica e socialista. Questa deve guardarsi non solo dai comunisti e dai vari schieramenti reazionari e clericali, ma anche dai progressisti alla Baldacci: i qual,i..n..on sappiamo se sono più pericolosi quando propongono .il fronte con i comunisti, con l'aria di suggerire una nuovissi1na e originale strategia politica, o quando mettono tutto il loro impegno, come fa Baldacci, nello stesso articolo da noi citato, a svalutare il programma economico e politico della sinistra democratica, ritenuta ingenua perchè con r ape·rtura a sinistra vuole anche nazionalizzare · l'industria elettrica: e a questo punto, quando si tenga anche presente l'attacco che « ABC » muove contro ·Mattei e l'ENI, risulta più chiaro come Baldacci è riuscito a varare il suo settimanale. 107 .. ·- Biblioteca Gino Bianco ~ ~ .I \ \ \ I I I \
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