sione essi si fossero uniti alla maggioranza per dep.Zorare una condotta e un atteggiamento che nessun repubblicano, della maggioranza e della minoranza, può in cuor suo condividere e che rischia - come ha ben detto Oronzo Reale - di distruggere « la fiducia del partito come strumento genuino e sicuro di azione demografica »• UN NUOVO SETTIMANALE è venuto ad arricchire nel · mese di giugno il panora1na della stampa periodica italiana, affiancandosi alle molte altre iniziative editoriali che si sono potute registrare da un anno a questa parte. Si tratta dell' ,, ABC » dv Gaetano Baldacci, annunciato già dal tempo in cui il noto giornalista siciliano dopette lasciare la direzione del « Giorno », e che confessiamo di aver atteso anche noi con una certa curiosità. La disavventura di Bal,dacci è stata al centro di recenti polemiche politiche e giornal,istiche: fondatore e direttore di un, giornale che aveva acquistato un suo spazio nello schieramento della stampa italiana, Baldacci godeva fama di giornalista moderno e spregiudicato. Egli aveva introdotto in Italia una fo1mttla di quotidiano originale, nuova, mutuandola dalle più vive esperienze della stampa straniera. Sm terreno politico le sue idee non etano altrettanto chiare; ma alcune coraggiose campagne sostenute dal suo giornale e il fatto che egli contrastasse le tesi della Confindustria avevano contribuito ad accreditarlo come giornalista progressivo e democratico, vici~ agli ambienti ef,el centro sinistra almeno quel tanto che gli consentiva di valutare positivamente l'incontro tra cattolici e socialisti, la prospettiva dell' « apertura a sinistrà ». Certo non tutto era limpido e coerente nella lin.ea politica del ,, Giorno » di Baldacci: v'erano motivi che urtavano, p·er il loro fondo qualunquistico, v'era dilettantisrrw nei giudizi di politica estera e una assoluta e ostentata incomprensione delle ragioni della sinistra democratica laica. Ma di fronte ai meriti di un giornal,e che rompeva con la tradizione del moderatismo della stampa di informazione, anche i democratici più intransigenti si mostravano ben disposti a ritenere, malgrado· tutto, positiva e utile l'azione del «Giorno» di Baldacci. Passato il cc .Giorno» ad altre mani, e so1to così un caso Baldacci, qualcuno però aveva cominciato a chiedersi fino a che punto l'ex direttore del « Giorno » sarebbe rimasto fedele alla linea del quotidiano. È un fatto che in Ital,ia i casi e le disavventure personali dei giornalisti non restano senza conseguenze sui loro futuri orientamenti politici. Quattordici anni fa Floriano del Secolo, estromesso dalla direzione del « Risorgimento» di Napoli, inaugurò la tradizione delle conversioni clamorose, passando dal, liberalismo moderato al,la candidatura nel Fronte popolare. Che cosa avrebbe fatto ora Bal,dacc_i,già stato monarchico, poi azionista con Mario Paggi, poi nel « Borghese» di Leo Longanesi? · La risposta non si è fatta attendere: la tròviamo nella « situazione » con etti Baldacci apre il primo, numero di cc ABC ». Questa « situazione » vorrebbe rappresentare un rilancio del frontismo; in ritardo di qual,che lustro , ru alcuni predecessori, Baldacci scopre ora la strada già percorsa da Del Secolo. L' cc apertura a sinistra »? È una favola, uno dei tanti miti ·con cui si 106 \ Biblioteca Gino Bianco I . \
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==