Nord e Sud - anno VII - n. 6 - luglio 1960

11ecessità e la linea di un piano generale di sviluppo che non fosse nè artificiale, nè teorico. Il Comitato ha dunque recentemente richiesto all'Istituto d'Economia Agraria di Roma di formulare un pia110 di sviluppo che dia fina·lmente un senso generale a ciò che è stato fatto. Questo piano, fornito 11el 1959 dal Prof. Orlando è un notevole modello del genere, ma non è stato un punto di parte11za. La più grave difficoltà per chi arriva, pieno di buona volontà, in un paese straniero dove tutto lo stupisce dal tracoma fino alla monocultura· dei castagni, alle conocchie, ai costumi tradizionali, è assai meno di sapere che fare, che non di astenersi dal fare, cioè dal' fare da· soli. La tentazione d'agire come se si fosse Dio Padre e concedere dei benefici, si è manifestata qui come in altri luogl1i, malgrado tutte le migliori intenzioni. Il fatto è che è molto difficile inventare dei metodi veramente nuovi e che è molto più facile far agire se stessi che convincere gli altri a fare qualcosa. I contatti con le Autorità locali . . e la loro partecipazione al piano, ciò che costituiva il primo punto del programma, non sono stati così completi come si poteva sperare. Tutti i servizi di contatto, che sembrano essere perfetti, peccano ancora di esteriorità nei confronti della popolazione locale, invece d' essere una emanazion~ delle autorità del luogo. Ma era ciò possibile in Sardeg11a alla prima esperienza? Non ne siamo certi, ma· lo sarà senza <lubl)io in Grecia ed in Turchia. L'intervento europeo dovrebbe, per realizzare il suo scopo, poter sparire rapidamente, lasciando al st10 posto una 1nacchina in moto, capace di muoversi con i soli interessati, come un motore lanciato che viene alimentato dal carburante locale. Sarebbe imprudente pretendere che ciò a·ccada già in Sardegna dopo appena tre anni di sforzi. Dati i metodi seguiti, la popolazione è più interessata ·delle autorità regionali al progetto. Ma ancora una volta questa prima prova servirà per quelle successive e l'intervento nella· zona greca ha preso le mosse con tutt'altra organizzazione pratica; la esecuzione e persino la decisione sono state affidate ad organismi locali, a'i quali vengono forniti solamente degli esperti; l' équipe internazionale è ridotta ad un consigliere insediato dal Ministero della Coordinazione ed agli esperti di cui si fa richiesta. Non c'è dunque il più piccolo corpo estraneo: nessuna interferenza, nessuna gelosia è possibile; non ci può essere alcun equivoco: si tratterà di una autogestione e di niente altro. Ed è così che, a poco a poco, si mette a punto t1n metodo di assistenza tecnica, da dove potrà essere ben presto 98 BibliotecaGino Bianco

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