« regionali » ( non si possono abolire le elezioni come vorrebbero i reazionari, ma si possono abolire le « preferenze >> ), in modo tale da recidere i nodi più tenaci del sistema attraverso cui la mafia cerca di condizionare la classe dirigente di taluni partiti e di imporre le sue condizioni: protezione contro preferenze. Tutto ciò, allo stato attuale delle cose, è necessario, è urgente, è indispensabile; e tuttavia non basta più, specialmente dopo il caso Santalco-C orrao e dopo che si è avuto sentore di una degenerazione della lotta politica in rissa fra gruppi cli potere disposti a tutto. Occorrono anche importanti decisioni politiche, che non posso1io più essere rimandate. La soluzione di destra dell',ultima crisi del govern.o siciliano, ridando forza ed autorità a quegli ambie,nti clie sono maggiormente compromessi col passato, rende difficile, se non addirittura impossibile, affrontare con decisione i mali della Sicilia. Abbiamo visto come reagiscono gli esponenti della destra in Sicilia quando si parla dei mali che affliggono quella nobile regione: per costoro questi mali non esistono, sono soltanto gonfiature giornalistiche o speculazione di parte dei loro avversari. Abbiamo avuto una ennesima prova dei disegni di questi esponenti con l'ultima seduta alla Sala d'Ercole. La destra ha interesse a mantenere immutata la struttura eco11,omicae sociale dell'isola; ne sanno qualcosa i sindacalisti che hanno più volte dovuto affrontare le vendette della mafia. La D.C., anzichè schierarsi decisamente contro la destra, ha preferito cercarne l'alleanza e subirne i ricatti. Con quale vantagg·io per l'isola, con quale risultato per il suo prestigio di partito democratico,? Con quale possibilità di procedere ad una bonifica di taluni suoi stessi quadri periferici? La Democrazia cristiana è stata troppe volte accusata dalla stampa comunista e non domunista di mantenere rapporti co,n la delinquenza della Sicilia, occidentale; si tratta evidentemente di esagerazione se con accuse siffatte si vuole far intenclere che è il partito di maggioranza il quale, deliberatamente, attraverso i suoi organi responsabili, cerca o subisce alleanze di tal fatta; purtroppo, però, dopo il delitto Tandoy si è tornato a parlare di collusioni tra dirigenti periferici democristia11,i e la mafia, per cui ora più che mai incombe alla D.C. il dovere di prendere quelle iniziative che possano tranquillizzare l'opinione pubblica e allontanare i sospetti. Essa ha il dovere, per esempio, di smentire il successore di Calogero Vizzini, quando dichiara al «Messaggero>> di incontrare periodicamente a Roma e a Palermo uomini politici e parlamentari, perfino uomini di governo. 8 Biblioteca Gino Bianco
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