Nord e Sud - anno VII - n. 5 - giugno 1960

equilibrio fra gettito delle imposte dirette e gettito delle imposte indirette che è generalmente considerato desiderabile ». Come si vede, anche qui si tratta di un discorso sfumato e lontano da qualsiasi presa di posizione. In effetti t1na presa di posizione in materia fiscale avrebbe costituito una scelta politica fra una soluzione di destra (ove il costo di un programma di sviluppo venisse a gravare solo sui lavoratori) o di sinistra (ove il costo ricadesse anche sugli altri ½eti). Scelte politiche, pia11ificazione economica e strutture istituzionali. - Si è accennato all'ambiguità dello cc Schema » per quanto si riferisce al costo di un piano di sviluppo a puro titolo esemplificativo dell'ambiguità che si riscontra in tutti i punti dello « Schema» stesso. Non ci si nasconde certo che· una riforma fiscale, quale quella che t1n Governo di centro-sinistra non potrebbe non postulare, richiederebbe un tempo piuttosto lungo per divenire operativa e per produrre effetti apprezzalJili. Ci sono delle scelte ancora più t1rgenti e politicamente non meno qualificanti: in primo luogo la politica degli investimenti e la politica creditizia. Anche a questo proposito lo « Schema » è piuttosto vago. Sembrerebbe, secondo lo cc Schema », che i] risparmio debba sempre e necessariamente tradursi in investimenti del tipo più conveniente, tramite un sistema creditizio supposto perfetto. Del resto, politica fiscale e politica creditizia' sono per opinione comune i settori più trascurati dello « Schema », ma non sono certo i soli che necessitino di precisazioni. Non è qui il caso di fare un' elencazione sia pure esemplificativa: basterà tener presente l'ovvia considerazione cl1e in economia non esistono compartimenti stagni; e che quindi alcune scelte fondamentali (la ct1i responsabilità come abbiamo cercato finora di dimostrare, spetta ai politici e non agli economisti) implicano tutte le altre. Quanto si è detto finora potrebbe forse riassumersi nell'affermazione cl1e per avviare una vera pianificazione economica non basta che, in base a considerazioni prevalentemente politiche e sociali, se ne indichino gli obiettivi finali (necessariamente lontani e generici e su cui quindi non è difficile ottenere il consenso di tutte le forze politiche, organizzate o meno in partiti) ma è sopratutto necessario indicare con quali strumenti si intende operare, e cioè, in primo luogo, su quali categorie graverà il costo del programma. Questo e non altro s'intende in realtà quando si parla di « scelte » che devono essere prese in sede 95 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==