Politica di sviluppo contro pensìero econom·ico. - Il Prof. Saraceno aveva scritto nel 1952, a proposito di sviluppo economico dei paesi sovrappopolati: « nei casi più frequenti (il fattore limitativo) risiede nell'incapacità organizzativa dello Stato ad assumere i vasti e complessi compiti inerenti al programma di sviluppo, oppure nell'incapacità del pensiero politico-economico; ciò avviene ogni qualvolta si tende a concepire il processò di sviluppo come una ripetizione del processo svoltosi nel secolo scorso per iniziativa privata nei Paesi oggi economicamente più forti » 3 • A distanza di sette anni, nel giugno del 1959, una intefatto nel periodo 1955-58 ... È strano peraltro che il Prof. Saraceno non accenni al fatto che le Banche sono sovraccariche di risparmi che nessuno adopera. Questo punto avrebbe ben potuto essere considerato nel rapporto, e contrapposto alle perplessità espresse contro la spesa pubblica ». « Il rapporto dice che il problema della disoccupazione e quello di una più equa ripartizione del reddito na~ionale richiedono più vigorose politiche degli investimenti, dei prezzi e dei salari. Ma non sarebbe pure utile una sana riforma fiscale? Il rapporto su questo tace ». cc Il boom edilizio dipende in parte dal desiderio di soddisfare r aspirazione ad un più elevato tenore di vita, ma sopratutto dall'abitudine dei ceti conservatori alla speculazione in1mobiliare ... boom edilizio ed espansione delle esportazioni sono i fattori determinanti dello sviluppo economico nel 1955-58 ... il rapporto ritiene che questi fattori, destinati probabilmente a scomparire, hanno allontanato l'economia italiana dalle linee tracciate dallo Schema. Ma il rapporto non dice che la ragione principale per cui lo Schema Vanoni non ha mai ispirato alcuna politica economica, e che il Governo non ha mai avuto il coraggio di appoggiarlo con un minimo di . . coercizione »• 3 Per dare un'immagine di come il pensiero economico italiano intenda i problemi dello sviluppo varrà la pena di riportare il quadro tratteggiato da uno dei più noti economisti italiani (a cui si devono peraltro studi di grande impegno ed indubbio valore) in uno studio del 1957. Presupposti di un rapido sviluppo economico sarebbero « certi giudizi di valore, che concedano agli operatori economici che si comportano in modo da favorire lo sviluppo l'apprezzamento della collettività in cui essi operano: ad esempio, la lode al risparmio delle famiglie, l'apprezzamento verso quelle unità familiari che spronano la preparazione tecnica delle forze di lavoro che esse possiedono, la critica collettiva verso coloro che appartenendo alle classi superiori si dilettano del dolce far niente ... la lode allo spirito di intrapresa, al senso del rischio presso gli operatori; come quella al sistema bancario quando esso, economizzando sui costi, favorisca un minor divario fra saggi di interesse passivi ed attivi, e pertanto giovi sia al risparmio nella sua formazione, sia al suo impiego » ecc. Fattori primari dello sviluppo sarebbero la popolazione, le risorse e l'organizzazione istituzionale del sistema economico, la quale. « promuoverebbe o restringerebbe lo sviluppo ... a seconda che permetta libertà di manovra a chi voglia risparmiare e sappia investire, dato che le scelte economiche più vantaggiose per il singolo sono spesso (se non sempre) quelle più vantaggiose per la collettività ». 85 ' - Bib iote·ca Gino Bianco
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