vedimenti è estremamente controverso. Non si può però onestamente disconoscere ad un Governo mo-derato il diritto di far uso di quel privilegio consentitogli dal sistema democratico, e cl1e in gergo sportivo si direbbe ({andare in testa per rallentare l'andatura n. Politica qt1esta 1nolto più realistica di quella di assoluto immobilismo che trova ancora - incredibilmente - dei superstiti sostenitori solo sulle colonne dei giornali confindustriali, mentre una politica pseudo-progressista ha il vantaggio per la destra, di fronte ad una opinione pubblica neces-· sariamente superficiale e distratta, di restringere anche elettoralmente l'area di manovra del centro-sinistra per una politica che autenticamente possa definirsi di sviluppo. Si erano pertanto delineati nel secondo Governo Segni, e quindi nel partito di maggioranza, due schieramenti: coloro che la 11e11savano come il Sen. Paratore, il quale sostiene che le pianificazioni in regime di governo democratico non dovrebbero assumere la veste legislativa, ma dovrebbero soltanto intendersi cc come schemi di rilevazione e studi, base di vigili indicazio11i e di futuri possibili interventi » ( sulla cui tempestività chi conosce la velocità del nostro apparato amministrativo sa cosa si debba pe11sare), e coloro che viceversa ritenevano che un piano di svilt1ppo (sia pt1re con tutta la flessibilità necessaria) dovesse in primo luogo esistere, ed in secondo luogo dovesse impegnare concretamente l'azione economica del Governo per tutto il tempo necessario ad ottenere dei risultati, e comunque ben oltre i limiti di un bilancio finanziario. È evidente che, fra i sostenitori di un rilancio anche legislativo del Piano Vanoni ed i sostenitori di una politica economica di piccolo cabotaggio, le simpatie del centro-sinistra laico non possano andare che ai primi. Limiti dello Schema Vanoni. - Resta però da chiedersi se (pur ammettendo il grande valore politico di q11ello che il rila11cio dello Schema Vanoni significa i11quanto simbolo di u11a orga11ica politica di sviluppo) il riferimento obbligato allo Schema non comporti, proprio per il centro sinistra, quei pericoli che sono sempre insiti neì confonder-e un mito con la realtà. In un volume pubblicato nel 1952 - cc Lo· sviluppo economico dei paesi sovrappopolati» - il Prof. Saraceno (a cui si suole rico11oscere la paternità spirituale dello Schema) si arrischiava Sl1l terreno delle affermazioni chiare e coraggiose, come, ad esempio, quando den11n82 BibliotecaGino Bianco
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