Nord e Sud - anno VII - n. 5 - giugno 1960

Comunque, poco dopo la pubblicazione del rapporto, la battaglia precongressuale e congressuale della DC, impostata su temi chiaramente economico-sociali, costrinse anche i più politicizzati cc dorotei n a farsi una affrettata cultura economica; ed il rapporto numero 6, nella sua· sostanziale ed un po' ambigua neutralità, riuscì bene o male a dare una base teorica e statistica accettabile sia ai consuntivi marcatamente ottimistici dei cc moderati » che alle critiche assai meno ottimistiche dei « progressisti ». Solo pochi esponenti fanfaniani dissero quel tanto in più - rispetto alla sciatta riesposizione in chiave partigiana dei dati del rapporto n. 6 - che poteva e doveva finalmente essere detto a proposito di volontà politica e di alleanze, e di cosiddetti gruppi di pressione: in una parola, di scelte preliminari, indispensabili perchè si potesse passare dalle parole ai fatti. Leggi settoriali contro pianificazione. - Dopo Firenze si manifestò in seno al secondo Governo Segni una duplice tendenza. Da una parte, l'On. Tambroni non si limitò, come si è già detto, a riproporre l'articolazione dello Schema in piano operativo da presentare al Parlamento, ma fece qualche cosa di molto più concreto per creare le condizioni preliminari di qualsiasi azione pratica di sviluppo economico; e cioè manifestò l'intenzione di fare del bilancio dello Stato il vero centro di coordinamento della spesa pubblica. La rifonna della contabilità generale dello Stato - che se verrà portata· a termine - costituirà veramente una gro~sa innovazione, in quanto appronterà lo strumento formale preliminare per rendere possibile di mettere i singoli rami della pubblica amministrazione davanti a delle chiare responsabilità, e per articolare concretamente un organico coordinamento - semprechè vi sia la volontà politica di farlo. Da parte degli amici politici dell'On. Segni si ebbe invece un intensificato lancio di leggi settoriali di notevole portata: nel settore scolastico, del controllo sui monopoli, dell'energia, dell'agricoltura ecc.; provvedimenti tutti che prescindono in gran parte da un concreto inquadramento in un piano di sviluppo organico. Il giudizio su questi provtratta di precisare le direttive metodologiche che debbono essere seguite in materia di piani regionali di sviluppo, allo scopo di assicurare omogeneità alle varie iniziative in corso, di evitare errori dovuti ad una impostazione strettamente territoriale dei problemi, e di as icurare caratteri di concretezza agli studi stessi ». Ognuno potrà giudicare per suo conto quanto delle direttive dell'On. Segni sia stato realizzato dal Comitato, e dal suo cc governo di necessità ». 81 BibliotecaGino Biancò

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