Nord e Sud - anno VII - n. 5 - giugno 1960

quasi del tutto, esclusi la propaganda di bassa lega e lo stile arruffato dei laudatores prof essionisti. Disegni, plastici, carte geografiche, tabelle murali stanno a indicare il faticoso, ma sicuro evolversi di situazioni economiche e sociali, considerate, per troppo tempo, immobili e immutabili. Ci diceva un amico, dirigente qualificato d'una grande industria milanese, che aveva soprattutto attratto la sua attenzione la scritta, campeggiante ad uno degli ingressi, in cui si specificava che « nel prossimo quinquennio, 1960-'65, il 11ezzogiorno, come zona di possibile localizzazione di iniziative industriali, chiamerà il Nord a fornire macchinari per circa 500 miliardi di lire » . In altre parole, l'aspetto positivo della Cassa in Fiera risiede, in modo principale, nell'avere contribuito a stimolare - e ve n'è, senza dt1bbio, bisogno - l'iniziativa privata ad effettuare il famoso « rischio calcolato », per quanto concerne un trasferimento di attività produttive nelle province meridionali. Se lì, infatti, esiste un mercato altamente .ricettivo, perchè non devono anche sorgere in loco, e moltiplicarsi, gli impianti industriali connessi? A facili tare, comunque, la scelta di coloro che int~ndono investire capitali nel Sud ~ intervenuta l'attiva presenza dei tre Istituti di Credito .. apposita1nente creati per l'incentivazione dell'economia meridionale ed insulare : l'Isvei1ner, il Cis e l'Irfìs .. Ad essere precisi, l'Isveimer è già la seconda volta che affronta l'ambiente della Fiera di Milano, e con risultati, a quanto ci è dato sapere, ragguardevoli. Diversi uomini di affari stia11ieri - in ispecie, tedeschi e nordamericani - si sono mostrati interessati alle piazze d'investimenti, nelle quali agisce la Cassa, ed hanno voluto rendersi conto della portata effettiva di cc esperimenti » che esigono u11'attenta valutazione di ogni fattore e di ogni elemento particolare. Per tornare nell'àmbito italiano, vogliamo ricordare ciò che dice l'on. Pastore, in un opuscolo dedicat9 alle agevolazioni per lo sviluppo industriale: cc Agli imprenditori intelligenti del Settentrione, mi sembra si possa richiedere, oggi più che per il passato, uno sforzo d'attenzione ai problemi meridionali, motivato dal muta1nento della situazione generale del Mezzogiorno. Anzitutto si sta aprendo là un mercato di grandi proporzioni che ne~sun operatore economico avveduto può sottovalutare: gli indici dei consumi nel Sud, con il loro crescente andamento, sono largamente indicativi in proposito. In pari tempo, l'allargarsi della piattaforma di attività produttive, specie in alcune regioni ed in alc11ni settori, ed il successo incontrato da grandi iniziative di operatori settentri_onali nel Mezzogiorno, costituiscono una indicazione probante di ciò che si può fare per lo sviluppo delle regioni meridionali ». Purtroppo, però, la dinamica di aumento dei consumi, al Sl1d, rimane inferi ore a qqella del reddito e di gran lunga inferiore a quella degli investimenti. Se non che, dati i livelli di vita estremamente bassi, e talvolta vicini ai minimi di sussistenza, prevalenti ancora in molte località, e dato che un simile stato di cose finisce con l'influire sulla efficienza e capacità produttiva delle popolazioni meridionali, è obiettivamente necessario ed 68 Biblioteca Gino Bia .co

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