Nord e Sud - anno VII - n. 5 - giugno 1960

cupati di impedire che Gedda apra alle loro spalle una vera e propria fossa, per farvi precipitare la Democrazia cristiana e la democrazia italiana. Ma più pesanti ancora ~ ed è per noi assai doloroso dirlo - sono le responsabilità che ricadono su uomini come Pacciardi. Non si può spingere il gioco dei propri risentimenti fino al punto di partecipare a un convegno, contro ì cc socialcomunisti », organizzato da Gedda· e insieme a Gedda. Stupisce, anzi, diciamo qui per inciso, che dopo l'annuncio di questa bravata alcuni nostri amici repubblicani non abbiano ancora dent1nciato ogni t1lteriore loro solidarietà con· Pacciardi. Auguriamoci che lo facciano, e presto. Vorremmo ricordare poi cl1e pochi mesi or sono, in dicembre, intitolavamo all' « unità del PRI » una nostra nota della redazione; e respingevamo le esortazioni alla scissione che risuonavano da destra e da sinistra, raccomandando agli amici repubblicani di controllare la temperatura del loro dibattito congressl1ale per evitare cl1e essa diventasse troppo febbrile, fino al punto da richiedere t111rischioso salasso. Ci auguravamo insomma - molto responsabilmente - che la scissione del PRI potesse essere evitata) nell'interesse comune di tutti i democratici. Ma ci sono limiti che non si possono varcare e Pacciardi li ha varcati. Noi non avremmo mai credt1to che egli potesse giungere a tanto: e pensiamo cl1e non lo avrebbero mai creduto quei repubblicani che lo l1anno segt1ito nei congressi di Firenze e di Bologna e che, sul1' esempio di Simoncini, dovrebbero oramai convincersi cl1e le cose stanno cambiando; e che non si può seguire un uomo politico le cui iniziative han possono essere preventivamente discusse, e controllate: minoranza del PRI si, ma membri di complemento dei Comitati civici di Gedda no. Non sappiamo se per il PRI è ora questione di scissione, o meglio di amputazione, dolorosa quanto si vuole, 1na inevitabile. Sappiamo, però, che nella denuncia degli atteggiamenti di Gedda e dei comportamenti dorotei i .democratici devono presentarsi con tutte le carte in regola perchè la posta in gioco è altjssima. n. d. r. L'anno del romanzo ? È iniziata una nuova stagione del roma11zo italiano? A badare all'interesse critico che al romanzo, come genere letterario autonomo, viene rivolto da più parti, la risposta potrebbe essere nettamente positiva. Non solo Leone Piccioni l1a tentato una sistemazione critica dell'antica e sempre nuova differenziazio11e fra romanzo e racconto (La narrativa italiana fra romanzi e racconti - Mondadori editore), ma inchieste di quotidiani - come quella recente di Walter Mauro su « Paese Sera » - e di riviste specializzate come l'ultimo numero de 62 Biblioteca Gino B~anco

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