Nord e Sud - anno VII - n. 5 - giugno 1960

• conseguire. E r obiettivo di fondo di tutta la politica estera sovietica di questi anni è una soluzione conforme agli interessi russi della questione tedesca, una soluzione che elimini l'enclave della Berlino libera e, se possibile, porti alla neutralizzazione della Gerniania occidentale senza cedere di un pollice su quella orientale. A Camp David Krusciov interpretò come una concessione t affermaziorie di Eisenhower che la situazione di Berlino non era naturale, e ritenne di poter contare sulla duttilità inglese, sul nazionalismo di De Gaulle, sul velleitarismo di altri paesi dell'Occidente, per isolare Adenauer, occidentalista ed europeista, ed aver partita vinta su Berlino. "ft,f a a mano a mano clie si posava la polvere di Camp David, Krusciov poteva misurare tutta la grandezza delle sue illusioni: chè l' affermaziorie di Eisenhower era sì dettata dalla esigenza di risolvere un problema difficile, ma di risolverlo senza cedere in nulla nella politica di difesa delle regioni del mondo libero; e tale e'ra anche l'opinione di inglesi o francesi, che potevano bensì essere in disaccordo corJ,americani o tedeschi sulla tattica più conveniente, ma erano fermi, o afferrnavano di essere fermi, sulle questioni di fondo. E non può non sfuggire che a misura che tutto ciò diventava chiaro, r atteggiamento russo si irrigidiva: la violenta polemica che oppose Krusciov e Granchi nel febbraio, il tono durissimo del discorso pronunciato a Bakù dallò stesso Krusciov, erano i primi riritocchi di campana a morto per il vertice, e solo i wishful thinkers di ogni latitudine potevano illudersi che fassero manovre tattiche per riegoziare da una posizione di forza. L'episodio dell'U-2 doveva servire ai sovietici come toccasione d'oro per liberarsi dalla fastidiosa e pericolosa trappola che avevano contribuito a montare, tentando insieme con una grande manovra propagandistica di far cadere tutta la colpa del fallirnento sugli occidentali. Ma questa volta il gioco 'non ~a ingannato nessuno: e la manovra propagandistica, invece di spaccare il fronte occidentale e di provocare una reazione centrifuga del tipo di quella del '55-'56, ha provocato una reazione di vigòrosa e· decisa coesione, per formare un quadrato di difesa. Krusciov, se.nza volerlo, ha agito come Stalin al momento del blocco di Berlino o a quello delf aggressione in Corea. · ~ ·Tutto questo dovrebbe essere attentamenJe meditato da coloro che hanno, per il passato, fatto della distensione una sorta di mito e di tabù insieme·. I nostri lettori sanno bene che su questo punto noi siamo sempre stati riservati e prudenti; e non certo per amore della tensione e della guerra fredda, ma per una considerazione realistica dei problemi. Noi, cioè, non abbiamo mai creduto che la pace del mondo potesse 4 Biblioteca Gino Bianco

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