e vi è amcora una miseria contadina, una ignoranza contadina, una indifferenza contadina, una pazienza, un'immobilità, un isolamento contadini. Vi sono stati e ancora vi sono i pastori di Alvaro, la borghesia di J ovine, i pescatori di Verga, i signori di De Roberto, i b1iganti, i « caporali», i mazzieri e i fattori, le masserie lontane, le cc città contadine » con i loro vicoli, i loro oscuri suppo1tici, il vino, la memoria e la disperazione, il corso delle stagioni e i lavori, i morti e le anime dei morti, i monachicchi, i diavoli, le fatture, la « disamistade >> e l'eccidio, il carcere l'emigrazione le canzoni e i lamenti. Tutto questo una volta e' è stato, è accaduto, e ancora accade più o meno spesso, più o meno allo stesso modo. Cose di sempre, che sempre qualcuno ha voluto trasfigurare, idealizzare o addirittura idolatrare. Ma soltanto in questi ultimi anni, in questo pauroso sfasciume di fattori tradizionali, addirittura si sono voluti scorgere gli elementi, i « valori » di una vera e propria civiltà, di una cultura, di una più alta ed umana concezione della vita. Ma questo sisten1a di valori fondato sulla famiglia, sulla religione, sul « rapporto tra individuo e natura », sulla « coscienza di una tradizione viva e operante »; questa società cc umana », resta niente di più che uno schema ideale per una nuova « Città di Dio » : una città di uomini saggi e pr11de11ti,forti virtuosi e temperanti. Tutte le virtù cardinali e le tre teologali arricchivano l'antico contadino cc svevo-normanno » e, potenzialmente, si ritrovano in quello di oggi; la realtà odierna presenta, è vero, un ben diverso panorama di decadenza e di squallore; ma ciò che conta - sembra dire il Lacalamita - è quel momento del passato qua11do la cc civiltà contadina » esprimeva tutti i suoi valori. L'involuzione di oggi lascerebbe ancora qualche zona vergine, qualche recesso inviolato; ed è proprio sulla base di queste « permanenze ambientali » (le zone grige della miseria contadina) che l'intervento meridionalista dovrebbe far convergere i comportamenti della prassi nei 1Jresunti moduli etici di un. passato apoditticamente ritenuto esemplare e assolutamente perfetto. Ma sarà ancora necessario ripetere che qui al Sud la condizione contadina è stata sempre una condizione miserabile e disperata? Occorrerà ancora ricordare cl1e i borghi, le comunità, i vicinati, le stesse famiglie mai hanno conosciuta quell' « armoniosità », quell' « ordine » tanto esaltati dal Baget, dal Santomauro e dal Lacalamita? Cultura greca e religiosità cristiana sono rimaste esperienze assolutamente epidermiche. In questo senso, al fondo ·della cc fantasia » leviana vi era 43 BibliotecaGino Bianco
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