meridionali, in quanto tale, non è capace, e 11eanche sente la necessità ' di esprimere quadri 28 , e poi perchè i cc sindaci» che ricòrda Musatti, nella maggior parte dei casi, restano effimere manifestazio11i di accentt1ato individualismo, personaggi singolari e non di rado folcloristici. Il caso di Rocco Scotellaro è al di fuori del nostro discorso: il sindaco di Tricarico pur venendo dal mondo contadino, non era già più un cc contadino » nel senso tradizionale; la sua funzione di leader fu possibile proprio per l'avvenuto sttperamento della mentalità, dei sistemi, delle valutazioni della cosiddetta « civiltà contadina ». La sua coscienza e la formazione culturale moderna gli permisero di svolgere un ruolo per il qt1ale, appt1nto, tali qt1alità so110 indispensabili. Ma, in definitiva, che cosa conta, che significato l1a se vi è stato uno Scotellaro, tu1 Monaco Bianco, qt1alche capopopolo più o meno energico, più o meno cosciente? Qt1ello che importa, dicevamo, è la formazione di una consapevolezza, di un'etica ~ivile, di una coscienza politica; e tutto questo su scala larghissima, attraverso la scuola, la radio la televisione il cinema e la stampa; soltanto allora il problema dei quadri vedrà realizzati tutti i prest1pposti per la st1a soluzione 29 • Se Cristo si è fermato ad Eboli, neanche hanno proseguito oltre il socialismo riformista e il movimento cooperativo, fioriti, con risultati veramente sorprendenti, alla fine del secolo scorso; nè, d'altra parte, Yopera. dei partiti - assorbita dalle preoccupazioni elettoralistiche - si è mai preoccupata della edt1cazione civile e politica dell'elettorato. Come conseguenza di tutto questo, e di altri fattori che verremo via via esamina11do, l'intervento « dall'alto» si presenta oggi come la prima via da imboccare, sem1Jre che si voglia restare sul piano del possibile, senza sconfinare nell'utopia o 11elle soluzio11i miracolistiche. Naturalmente il riformismo dall'alto non può bastare, da solo, a risolvere i · 28 E, a questo proposito, ricordiamo il seminario organizzato quest'anno da Donald Pitkin e Manlio Rossi Daria e dedicato ai problemi del potere nelle comunità contadine. 29 Se è vero, come è stato osservato, che le società contadine non si pongono il problema del potere, i motivi di questa indifferenza vanno appunto cercati in quella generale concezione della vita che Banfield definisce « amoral familism », e quindi nelle condizioni che la determinano: ignoranza miseria diffidenza. Quando il mondo contadino, superate le contingenze attuali, sarà capace di esprimere « quadri », elementi politicamente coscienti e tecnicamente preparati, soltanto allora la questione del potere nelle comunità 1urali potrà dirsi risolta: quando cioè (e ci si consenta il paradosso) i dirigenti contadini non saranno più contadini se non per la loro estrazione sociale e geografica. 32 BibliotecaGino Bia .co
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