e individuali, arcano e remoto patrimonio dei contadini meridionali; da questi si esige anzitutto un atto di fiducia; essi vogliono una fiducia totale, illimitata, incondizionata. « Il problema del nuovo meridionalismo sostiene Levi - è di storicizzare, di portare alla storia il mondo contadino nel suo complesso, nel suo intero divenire, così co1ne esso è e si va formando e modificando, e quest'opera deve essere fatta dal mondo contadino stesso per opera propria e con propri mezzi originali. Non si tratta cioè - continua l'A. - di imporgli, per il suo bene, una storia esterna o di servirsene, anche per il suo bene, come di un ausiliario: che, anche se in termini nt1ovi, non sarebbe che quello che sempre è stato fatto, e che sempre lo ha costretto ft1ori della storia... Il mondo contadino si esprime autonomamente, diventa reale con l'azione e con la poesia: gli interventi esterni sia delle organizzazioni, sia degli intellettuali possono essere vitali e preziosi purchè abbjano coscienza di essere esterni, di non doversi sostitt1ire, di non dover aiutare quello sviluppo autonomo>> 21 • Ma anche questo suo porre il problema in termini storico-politici e non più soltanto poetici, si dimostra t1n'atteggiamento ancora incline ad accettare come presupposto una costruzione avulsa dalla storia, e che pertanto si manifesta inconsistente ed inutile in ca1npo politico, quando l'azione deve incidere su di t1na realtà totalmente diversa da quella postulata. Non è qui il caso di riprendere e neanche di ricordare la fragilità delle tesi leviane sull'autonomia contadina e sulla formazione di « comuni rurali autonomi »; anche riconoscendo la necessità di iniziativa sul piano locale, di autogoverno, di effettiva partecipazione delle masse rurali alla vita democratica delle amministrazioni comunali, non bisogna mai dimenticare che oggi la situazione delle campagne meridionali, l'insufficiente livello di preparazione tecnica, _l'assoluta mancanza di coscienza politica, l'assenza di un effettivo spirito comunita1io, la struttura della famiglia e, ancora, il perdurare di concezioni e di valutazioni anacronistiche, rendono assolutamente irrealizzabile ogni progetto che non si fondi, in via preliminare, su un intervento dall'alto inteso a creare i presupposti etici politici ed economici per l'educazione delle masse contadine e la formazione dei quadri locali. La preoccupazione di inter21 Introduzione a L'Uva Puttanella, di Rocco ScorELLARO, pag. 26, 134. Vedi anche Le parole sono pietre (1955), pag. 21 ss. 29 BibliotecaGino Bianco
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