poesia o, perlomeno, di dignitosa letteratura; ma imperdonabile, invece, è proprio il tentativo di servirsi di tutto questo per enunciare una tesi, o, meglio, per proporre una politica che veramente merita la consunta ma qui ancora efficace definizione di oscurantista. Il saggio di Baget si muoveva dalle posizioni di Levi, ma dichiarava di volerle superare in una nuova prospettiva: quella di una valutazione cc storica » dell'intera società meridionale. La « civiltà contadina» di Carlo Levi, questa sua singolare dimensione in cui si muovono uomini ali' oscuro di ogni messaggio, umano o divino, e che vivono una loro vita chiusa e dolente, cc estranea allo stato e alla storia»; ql1ell'Italia, la cui storia - cc se è possibile scrivere una storia di quello che non si svolge nel tempo » -, cc si è svolta nel suo nero silenzio, come la terra, in un s11sseguirsi di stagioni uguali e di uguali sventure ... »; questa astrazione poetica di una persistente condizione pagana e terrigena; di un mondo dove « regna il lupo e l'antico, nero cinghiale, nè alcun muro separa il mondo degli uomini da quello degli animali e degli spiriti, nè le fronde degli alberi visibili dalle oscure radici sotterranee»; di una società « dove tutto è legato da influenze reciproche, dove ogni cosa è un potere che agisce insensibilmente, dove non esistono limiti che non siano rotti da un influsso magico ... dove l'uomo non si distingue dal suo sole, dalla sua bestia, dala sua malaria: dove non possono esistere la felicità ... nè la speranza, che sono pur sempre dei sentimenti individuali, ma la cupa passività di una natura dolorosa » 11 ; tutta questa sottile suggestione poetica, il Baget la rifiutava espressamente e senza mezzi termini; egli si richiamava al Cristo soltanto nella misura in cui questo libro afferma la ra,dicale diversità tra civiltà e cultura moderna da un lato e mondo contadino dall'altro. Levi - sosteneva Baget - avrebbe considerato i contadini come un nucleo avulso dalle strutture della società meridionale, scorgendo in queste ultime, e -in tutto ciò che di cc non contadino » vi è al Sud, un aspetto di quell' cc altra Italia », che nel suo libro sta a significare lo stato storico e la civiltà settentrionale. Per Baget, al contrario, la società meridionale ha una sua storia autonoma, un suo significato particolare cl1e la caratterizzano e la fanno profondamente civile; la sua è una cc civiltà dell'espressione, una civiltà in cui il mondo interiore tende a non gravare sul singolo come un peso, ma a fondersi sulla vita di tutti, arricchendo la vita esteriore dei 11 Cristo si è fermato ad Eboli, passim; 23 Biblioteca Gino Bianco •
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