Nord e Sud - anno VII - n. 5 - giugno 1960

tesi leviane; prima ancora che i termini di « civiltà contadina» eccitassero la revanche sentimentale di giovani poeti e di architetti altrettanto giovani; quindi anche prima che la rivista di Ciccardini e di Baget manifestasse la sua singolare visione del problema meridionale, Nicola Matteucci e Federico MancÌni 8 , analizzando i motivi culturali e politici di « Terza generazione », formulavano un giudizio che poi ricev~va piena conferma dalla posizione assunta dal gn1ppo. « Avvertiti come siamo della cultura cattolica e '' contadina ' da cui provengono i redattori di '' Terza generazione" - scrivevano gli AA. - noi scorgiamo tutti i rischi cui essi possono andare incontro, anche laddove non siano consci delle implicazioni interne del loro discorso. Tra tali implicazioni ... v'è la retorica della Italia misteriosa e imprevedibile, solare e mediterranea, l'Italia dei due soldi di speranza; 1na allora - essi aggiungevano - retorica per retorica, noi dichiariamo di preferire un'Italia monotona, con molta nebbia, con molte case eguali e t1na civiltà che non si fondi sugli atteggiamenti irripetibili, bensì su di una tradizione istituzionale, europea ». E infatti, quasi a voler confermare questa previsione, il Baget si lanciava a capofitto nella polemica « contadina », assumendovi subito una posizione dominante. La sua vocazione, se poteva definirsi retorica nel senso di Matteucci e Mancini, andava però situata in una più ampia visuale, e cioè nella prospettiva di 11na coscienza ostinatamente restia a tutto quanto partecipi della civiltà moderna: pensiero, conquiste tee, nicl1e e istituzioni politiche. Non è qui il caso di vedere sino a che punto questa dispettosa rinuncia fosse mossa da ragioni sentimentali, poetiche, letterarie insomma; o si mostrasse invece legata a un conservatorismo, che a11che se travestito e coperto dalle sofistifìcazioni della nuova Arcadia, resta pur sempre espressione di una mentalità inguaribilmente reazionaria, chiusa alle sollecitazioni di un qualsiasi effettivo rinnovamento della società italiana. Purtroppo, le posizioni assunte oggi da Baget sembra110 confermare questa seconda ipotesi; purtroppo, perchè certi atteggiamenti - del resto scontati, e non soltanto per i letterati italiani 9 -, certi vagheggiamenti georgici, il mito del cc buon 8 Terza Generazione tra Gioberti e Gramsci, « Il Mulino », n. 29 (marzo 1954). Vedi anche l'intervento redazionale di « Nord e Sud », anno I, n. 1. 9 Cfr. ad esempio Calabre (Parigi, A.rtaud), di MARIE BRANDON-ALBINI, e la nostra recensione ne « Il Mulino » n. 79: « ... pour nous autres ... le Midi incarne ce qu'incame pour les autres Européens la _péninsule dans son ensemble: l'opposé 21 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==