Nord e Sud - anno VII - n. 5 - giugno 1960

della Resistenza, prima morale e poi armata, che ha creato le premesse della Italia moderna. Il conformista di turno ci dirà che nelle nostre scuole, con l'insegnamento dell'Educazione civica, si impartisce ai giovani la conoscenza della Carta costituzionale. Ma è possibile comprendere la sostanza della Costituzione quando si ignorano le sue premesse, che affondano le radici nella lotta ventennale combattuta contro il fascismo? Eppure i giovani vogliono rendersi conto, vogliono conoscere il significato della lotta, e la loro partecipazione al ciclo di lezioni lo ha abbastanza chiaramente dimostrato. Attraverso le otto « lezioni-interviste » ora raccolte nel volume (Lezioni sull'antifascismo, La terza, Bari, 1960) è possibile rintracciare in un discorso unitario gli avvenimenti immediatamente successivi al primo conflitto mondiale, fino alla lotta per l'avvento della Repubblica. Le origini del fascismo, squadrismo e lotta di classe è stato l'argomento trattato da Nino Valeri, il quale, partendo dal mito della « vittoria mutilata» e dall'occupazione delle fabbriche, avvenuta nel settembre del '20, quando la borghesia « venne percorsa da un brivido di terrore, che segnò l'inizio della svolta dei fascisti e la loro marcia rapidissima nella direzione dei cosiddetti partiti dell'ordine », è giunto a considerare il secondo tempo dell' affermazione fascista, le bravate, cioè, delle « squadre ». Ma un altro argomento su cui egli si è soffermato è quello riguardante il carattere europeo, anzi mondiale del fascismo; « carattere che appariva ancora più netto quando, dopo la conferma rappresentata dall'hitlerisn10, sorsero in ogni parte d'Europa tanti piccoli aspiranti duci, sia pure sullo sfondo di diverse tradizioni storiche ed esigenze politiche immediate ». L'ultima battaglia per la libertà di stampa è stato invece il tema prescelto da Luigi Salvatorelli, il quale ha passato in rassegna gli articoli che egli stesso venne allora scrivendo sul cc Tempo » e sulla « Stampa ». Il delitto Matteotti e l'Aventino sono stati gli argomenti di Ferdinando Schiavetti che ha posto l'accento sulla crisi che il delitto provocò nel paese e nello stesso partito fascista. Aldo Garosci ed Altiero Spinelli hanno parlato il primo sui << fuorusciti » ed il secondo sugli « antifascisti in galera ». La guerra di Spagna, inoltre, è stata rievocata da Nicola Chiaromonte, che opportunamente ha chiarito anche i rapporti che intercorrevano fra co1nunisti e democratici, fra stalinisti ed anarchici, in modo particolare per quanto riguarda gli avvenimenti della Catalogna e di Barcellona. Si giunge così alla rievocazione che Ferruccio Parri ha fatto della lotta partigiana. Motivi, a volte nuovi, ci illuminano su alcuni aspetti meno noti di essa. Il ciclo di lezioni si chiude con una relazione di Ugo La Malfa su La lotta per la Rep,ubblica: gli atteggiamenti dei partiti rispetto alla questione del referendum istituzionale. Tutte le relazioni sono state integrate poi dall'intervento di circa cinquanta « testimoni»: uomini dell'antifascismo che condussero la lotta ventennale, talvolta in carcere, talvolta in esilio, per restituire al paese i valori della civiltà liberale conquistati dall'opera di intere generazioni e distrutti nel corso del ventennio fascista. Per concludere questa breve esposizione, vorremmo ribadire ancora una volta l'importanza della manifestazione promossa dal Partito Radicale, augurandoci che il libro in cui le lezioni sono raccol,te possa esser letto non sol121 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==