di miti si deve parlare, è proprio quello del_ presunto ottimismo di Croce e degli altri storici liberali. La verità è che Mack Smith è intervenuto in un processo già concluso, già passato di moda, dopo che gli storici liberali avevano chiarito i termini essenziali del proble.ma sollevato a più riprese. In questo senso, appunto, non poteva sfuggire agli studiosi italiani citati il carattere fondamentale della storia di Mack Smith: una manifestazione tardiva della cc storiografia della disfatta » di Cusin e di Cola .. marino: solo che mentre quest'ultima· era dettata da un amaro e virile sentimento di amore deluso, Mack Smith sembra che cc un poco si diverta a raccontare la nostra storia come avventura di strana gente » (anche queste sono parole - ben più giustificate delle altre, prima citate -- di Vittorio Go.rresio). Tutto quello che siamo vent1ti fin qui dicendo dimostra dunque che .il proces~o alla storia dell'Italia unitaria ha .fatto in sede scientifica il suo tempo 3 • Il fatto che al successo commercia·le del libro di Mack Smith non abbia corrisposto un successo scientifico costituisce la controprova di questa affermazione. Resta però l'altro fatto, che cioè il libro di Mack Smith ha incontrato una considerevole fortuna commerciale. È u11fatto, ci sembra, che avremmo torto a sottovalutare. Parlando di una sua fortuna commerciale noi non vogliamo dire soltanto che il libro di Mack Smith ha trovato molti compratori e più numerosi lettori : ma vogliamo forzare il termine, dicendo anche che, al di fuori degli ambienti che hanno dimestichezza con gli studi storici, e segnatamente in certi ambienti della pubblicistica politica e delle dirigenze di partito, esso ha raccolto non pochi consensi. Ma noi dobbiamo allora dedurne: 1) gli ambienti che hanno dimestichezza con gli studi storici non riescono più a stare adeguatamente in comunicazione con altri ambienti influenti della cultura e della vita morale del paese; 2) una storia d'Italia come quella del Mack Smith, che abbraccia tutto il periodo dal 1860 ad oggi, e quindi anche quella parte di esso che la storiografia italiana non ha cominciato ancora ad esplorare 3 È stato anche giustamente notato --- da Gianni S.ofri sul « Mulino », n. 94, aprile 1960 - che « in questi processi al Risorgimento, in questa antistoria d'Italia, tutte intente alla ricerca dei ' precursori ' si rischia di accostarsi all'interpretazione che i fascisti dettero della storia d'Italia postunitaria e dei suoi mali, dei quali il 28. ottobre non sarebbe stato che lo sbocco inevitabile e la panacea unica e neces- • saria ». 108 Biblioteca Gino Bianco
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