edificare la civiltà· moderna nel nostro paese » ~. Ed è soltanto in ragione di questo sforzo, proprio perchè ·si è compiuto questo sforzo, che noi oggi ci possiamo porre i problemi della politica· di sviluppo dell' occupazione e del reddito in termini assai meno difficili di come se li pongono· gli altri paesi dell'Europa meridionale. Certamente, da ora in poi, gli storici .marxisti del Risorgimento e del post-Risorgimento potranno subire o respingere l'impostazione di Romeo; ma comunque dovranno fare i conti con essa; e al rigore di certe osservazioni, anche •di meto-do, non potranno sottrarsi. Si aggiunga poi che la reazione degli studiosi marxisti contro le tesi di Romeo o è risultata inconsistente (Sereni su « Politica ed economia ») o molto blanda e cauta (Villari su cc Cronache meridionali »). Qt1anto agli studiosi non marxisti, il contributo finora più ampio e autorevole alle discussioni sulle tesi di Romeo è stato quello di uno storico americano dell'economia, il Gerschenkron (sulla « Rivista storica italiana»); ed è significativo che questo autore, pur dichiarandosi in disaccordo con Romeo su una parte delle sue osservazioni, ha dovuto però convenire che è soltanto sulla strada aperta da Romeo che una discussione sulla storia dello sviluppo capitalistico in Italia può continuare in modo fecondo di risultati scientifici. Sembra dunque, alla luce di qu-este considerazioni, che anche dal ·µunto di vista della storiografia marxista il tema del processo al Risorgimento e quello dell'antistoria d'Italia abbiano perduto di attualità e di mordente. Si potrebbe dire, però, che questi temi, sistematicamente confutati dagli storici italiani tutte le volte che, in modo più o meno nuovo, sono stati proposti, ritornano ora di mo·da, anche sul piano scientifico, nella misura in cui sono gli storici ,di altri paesi, e non ,dei meno dotati, a farli propri. Questo argomento è suggerito dalla fortuna che ha accolto la traduzione italiana della Storia d'Italia di Mack Smith. Ma la fortuna di questo libro, a ben guardare, sembra essere più commerciale che scientifica: si pensi alle severe recensioni che gli hanno dedicato non solo i Panfilo ,Gentile -e i Gioacchino Volpe (rispettivamente sul cc Corriere della Sera e sul « Tempo »), ma anche studiosi come De Caprariis, Tagliacozzo, Valiani (risp·ettivamente su « Nord e Sud», sul cc Mondo», su « L'Espresso»).· È significativo anzi 1 Sono queste paro le conclusive di « Risorgimento e capitalismo » (Laterza, 1959) il libro di Romeo che abbiamo citato e che raccoglie i- saggi da lui pubblicati nel 1957 e nel 1958 su « Nord e Sud». 106 Biblioteca ,Gino Bianco '
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