DOCUMENTI Relazione al II Congresso storico calabrese• di Francesco Compagna Alcuni giorni or sono, per celebrare l'apertura di questo secondo Congresso storico calabrese, un giornalista che è passato attraverso molte vicende - e che ha visto accendersi tante polemiche sulla storia recente del nostro paese, da quelle sull'opera di Alfredo Oriani a quelle sull'opera di Mack Smith - riprendeva in esame la gran questione del sentimento pubblico e del Risorgimento: del sentimento pubblico meridionale di ieri, dell'anno dei miracoli, e del sentimento pubblico di oggi, di questo centenario delritalia moderna. Ebbene, · scriveva quel giornalista, Giovanni Ansaldo, oggi è più che mai di moda il processo al Risorgimento; e se da qualche parte si vorrebbe accreditare una interpretazione più o meno classista del moto unitario, « fallito » perchè la borghesia lo avrebbe concluso nel modo che tornava utile a determinati interessi, o perchè i contadini non sarebbero scesi in campo al momento giusto, da altre parti si vorrebbe accreditare un'in1magine, anch'essa più o meno classista, delle province meridionali, e quindi anche di quelle della Calabria'. lvi, infatti, prima che arrivassero i garibaldini, indipendentemente dai briganti e dai famigerati « baroni di lamiera », dai non meno famigerati « luigini » e dai tristi gabellati, indipendentemente pure dal diffuso analfabetismo e dalla degradante condizione co11tadina, sembrerebbe quasi che fosse dominante un « panorama di tranquilla, di riposata, e di prosperosa vita provincia!~ » . Diciamo subito che queste ultime sono considerazioni dettate da un mediocre animus qualt1nquistico; diciamo pure che esse hanno preva0 Questo è il testo della relazione letta dall'autore a Cosenza il 9 maggio in .occasione del 2° Congresso storico calabrese. Titolo della relazione nel programma del Congresso: « Problemi regionali dopo l'unificazione». 101 Biblioteca Gino Bianco·
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