neppure le differenti od opposte posizioni che ebbero a prendere su quello che fu aliora il problema dei problemi, la questione istituzionale, può far dimenticare la presenza in ciascuno di quei quattro partiti, e nelle loro organizzazioni collatera·li, e nei più vasti ambienti che le esprimevano, di notevoli forze « liberali », che avevano soltanto l' obbligo della lungimiranza, il dovere di riconoscersi, di intendersi e di • • un1rs1. A coprire l'area delle posizioni « liberali », oggi, è rimasta la metà di un Partito Repubblicano che elettora·lmente è meno della metà di quello che era nel '46; e ùn Partito Radicale, che non solo è altrettanto debole, ma che per di più sembra già disposto a veleggiare, un po' per stanchezza, un po' per coerenza politica, un po' per tornaconto, verso un acçordo col Partito Socialista che sarebbe in realtà il suo amichevole ed accettato fagocitamento. . Dalla partenza all'arrivo abbiamo avuto il fallimento del Partito cl' Azione dimostrato dalla· scissione del '46; il fallimento del P.L.I. come forz<;t « liberale » dimostrato dalle emorragie del '45-46 e dalla scissione del '47; il fallimento elettorale della « Democrazia repubblicana » di Parri e La Malfa· nel 1946; la dissoluzione della· Democrazia del La- , voro dal '46 al '48; il fallimento della « piccola intesa » tra azionisti, socialdemocratici, repubblicani e demolaburisti tentata alla Costituente nel 1947; il fa·llimento del cc blocco democratico » proposto da Giovanni Conti nel 1948; il fallimento della formula di « terza forza » dal '48 al 50; il f~llimento del tentativo di « Costituente programmatica laica » nel 1951; il fallimento del tentativo di intesa a tre P.S.D.I. - P.R.I. - P.L.I. riproposto da La· Malfa nel '53-'54; il fallimento dell'esperimento « laburista » nel '54-'55; il fallimento della politica di unificazione liberale dimostrato dalla scissjone del P.L.I. nel '55; il fallimento delle mezze intese amministrative tra repubblicani, radicali, Unità popolare e Comunità nel '56; il fallimento elettorale dell'intesa radical-repubblicana nel '58; e, infine il fallimento dell'intesa politica tra gli stessi radicali e repubblicani dal '58 al '60. . Vogliamo aggiungere a questi dati « esterni » quelli che più direttamente ci condizionano, psicologicamente e politicamente? La ricchezz~ di filoni che alimentava quindici anni or sono le posizioni « liberali » si è pressocchè isterilita (salvo, ·com'è giusto riconoscere, nella sua componente meridionalistica). La capacità di organizzazione della cultura che esse avevano si è perduta per stra~~- Le posizioni di potere sono state tutte perdute. Il fascino delle posizioni mino8 Biblioteca Gino Bianco
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