dere e coordinare gran parte di -quel che si fa, di render sistematico_.e metodologicamente adeguato quel che è ancora spesso sporadico e jmprovvisato, di estendere analoghe iniziative a campi che ne son rimasti privi e di fare intervenire largamente anche in questo settore l'aiuto dello stato, rimasto finora modesto e occasionale particolarmente al fine di coordinare il sistema scolastico nazionale con questo settore di attività educative che gli è rimasto sostanzialmente estraneo . . ·· Anche qui i pericoli ci sono e grossi, primi fra tutti quelli di continuare con le "iniziative improvvisate, insufficientemente studiate e troppo generiche e inconsistenti e quelli connessi al reclutamento del personale insegnante, che, se deve certo avvenire con criteri molto più elastici di quelli delle scuole normali, richiede qualifìca·zioni in un certo senso più complesse e di più alto livello di quelle altrove richieste. Queste considerazioni e proposte sul problema dell'istruzione media e sùperiore non hanno toccato altro che alcuni aspetti del grosso problema. Ritengo, tuttavia, che solo se si avrà il coraggio di guardare questo con occhi nuovi, saremo in grado di affrontare i compiti che lo sviluppo economico e civile del paese ci viene ponendo. Nuove necessità per la scuola dell'obbligo e professio,nale. - Se le considerazioni finora svolte per le scuole de!l' ordine medio e superiore rig·uardano l'intero paese e non il solo Mezzogiorno, per la scuola del1' obbligo e professionale il riferimento esclusivo al Mezzogiorno si impone, per la necessità in cui queste scuole si trovano di essere particolarmente adattate nell'ambiente in cui opera110. Al convegno di Lecce del 1958 abbiamo veduto come lo sviluppo economico e sociale degli ultimi anni ha già avuto sul funzionamento delle scuole elementari del Mezzogiorno profondi effetti, insieme positivi e negativi. Alla base dell'imponente analfabetismo e dell'insoddisfacente funzionamento delle scuole elen1entari nel Mezzogiorno c'era jn passato - oltre alle deficienze della politica scolastica e dei mezzi a dispos~- zione - una sorta di indifferenza rispetto alla scuola di larghi strati della popolazione, particolarmente contadina·. Costretta in gran parte ad un tipo di vita nel quale l'uso continuato degli strumenti del sapere non aveva alcun posto e la vita di relazione era ridottissima, l'indifferenza o lo scarso interesse dell~ popolazione contadina meridionale per la .scuola erano di fatto inevitabili. La sit11azione è oggi invece radicalmente mutata. Sviluppatasi per 77 Bibliotecaginobianco
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