una nota di accusa e rimprovero· nei confronti della colpevole ignoranza degli spettatori. La cultura, egli sembra sottintendere con il suo atteggiamento di severa e mali11conica superiorità, è inaccessibile; e , infatti, se prima non ritornate tutti a scuola a studiarvi diligentemente i testi raccomandati, non vi sarà dato alcun accesso ad essa. Molti spettatori, accintisi se non altro per forza d'inerzia a seguire qualche banale e noiosissima commedia, sono stati stanati da divani e 1Joltrone dalJe parole propedeuticl1e e ammonitrici di Garroni, incaricato dalla RAI di spiegare al popolo che cosa avrebbe dovuto capire e apprezzare. _A controbilanciare la cultura autoritaria e acrimoniosa, c'è però anche la cultura aneddotica del professor Cutolo. Con lui parrebbe che si voglia ridurre la cultura a brandelli umoristici non diversamente da come nelle trasmissioni a qu·iz ci si studia di ridurle a brandelli commerciali. Di cultura, co11s1Jirito missionario, si occupa poi anche Padre Mariano, di cui ricordiamo, oltre a certe divagazioni filosofiche e scientifiche, una trasmissione dedicata all'elegante problema li11guistico delle parolacce conse11tite e di quelle no11 consentite nei legittimi momenti d'ira: il tt1tto con u11 tono bonario e birichino da oratorio parrocchiale di l)rovincia e un levigato aspetto hollyvvoodiano. I11som1na, troppo spesso alla RAI si spaccia per cultura roba cl1e cultura 11On è; oppure, quando si presenta qtlalcosa di culturahnente serio e valido lo si fa precedere da uno sventolio di bandierine - come quelle agitate dall'uomo che doveva camminare davanti alle prime automobili per tener sgombra la strada - che fanno scappare gli ascoltatori e gli spettatori. Così la funzione della RAI finisce per essere quasi esclusivamente ricreativa, e anche sotto questo aspetto è assai spesso tutt'altro che co1nmendevole. Anche il cinema e il teatro, in quanto strumenti stimolatori di vita intellettuale e morale, urtano jn Italia contro grossi ostacoli. Il primo è vittima di cento tabù, l)er cui realizzare un film di qualche impe,gno che faccia pensare e discntere, cl1e arricchisca umanamente 0 d esteticame11te la vita dello s1)ettatore è un affare serio e disperante, che solo IJochi l1anno il coraggio di affro11tare. Il secondo non ha saputo rinnovarsi che in parte e co1nunque non è ancora riuscito a organizzarsi e presentarsi in modo da essere n1aterialmente accessibile alla grande maggioranza dei potenziali spettatori. La lunghezza della strada da percorrere è rivelata dalla curiosa esperienza toccata alle rarissime iniziative cl1e si propongono di dare una più ampia ed efficace circolazione alle opere teatrali, come il Teatro Popolare Italiano di Gassman: l'impreparazione a questo allargamento della vita culturale fa sì cl1e esse rischino di essere imprigionate in partenza in un'atmosfera snobistica, d'avanguardia, che rende diffidenti quelle classi e quei ceti che si vorrebbe familiarizzare con il teatro. Ma almeno il TPI sembra c0nscio di questi pericoli, a giudicare da certe considerazioni cl1e si leggono nel suo interessante Notiziario quindicinale, e dalle molte apprezzabili iniziative stimolatrici che lo accompagnano. Anche l'attività editoriale, per quel che riguarda la diffusione del 63 Bibliotecaginobianco
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