come sarebbe logico, fuori del partito; ma vi restan.o dentro, per an.- nullare o condizionare la volorità della maggioranza. L'episodio non di1nent-icato dei « franchi tiratori)) rappresenta il caso limite, l'esempio più clamoroso della volontà di sovversione interna da cui sono animati certi gruppi che hanno cittadirianza nella Democrazia cristiana. Ma non è il solo; altri più recenti episodi sono venuti a dar conferma del fatto che si può agire anche alla luce del sole ed ottenere i medesimi risultati; sono gli episodi, per fare un esempio, di cui sono stati protagonisti gl,i onn. Berry e 11iviani i quali hanno avuto per lo merio il merito della franchezza; sono gli oscuri e misteriosi episodi che hanno avuto per protagonisti i riunierosi deputati e senatori che per indurre Fanfani a rinunciare alla for1nazione del governo di centro-sinistra voluto dalla maggioranza della D.C. hanno sollevato « ·un problema di coscienza ». Rilevava un giorriale della sinistra democristiana, << Politica », nel numero del 1° aprile, clie costoro rion rischiano riemrneno il deferimento al collegio dei probiviri, che sernbra riservato solo_ agli esponenti delle sinistre, che _ pure hanno rispettato senipre la disciplina di partito e votato, alla Camera, in compagnia delle maggioranze più sgradevoli. Carne si spiega questo cornporta1nento di debolezza degli organi dirigenti della D.C. nei rigiiardi di gruppi e cli ito111ini che agiscono apertamente al di fuori di quella che è stata chia1nata la legittimità del partito? Può la preoccupazione per l'unità dei cattolici far tollerare una sititazione che altera la vita interna del partito di maggioranza e consente - come ha rilevato la « Voce Repubblicana » - che cc la battaglia fra la sinistra e la destra sia condotta con 1netodo democratico dalla sinistra, e sia condotta, invece, con qi1alunqi1,e rriezzo, salvo quello delle decisioni democratiche, dalla destra »? E d altra parte fino a che punto è lecito ten~re oggi tutti i cattolici uniti in un solo partito, senza correre il rischio di alterare la fisionomia più genuina, il carattere democratico e la vocazione antitotalitaria e popolare della D.C.? Esiste poi davvero il pericolo della rottura delf unità dei cattolici? Sono domande che abbia1no visto pro7Jorre spesso, nelle ultime settimane, sulla stanipa della sinistra dernocristiana e alle quali si è cercato di dare una risposta. i\ noi se1nbra clie abbiano ragione coloro i quali hanno giudicato severarnente il co1ìiporta1nento dei gruppi di destra del partito ricordando conie esso ponga continuarriente in discussione l'essenza - e potremmo dire l'esistenza -- stessa della De·mocrazia cristiana. Esiste u,na legittiniita dernocristiaria - essi dicono - 4 Bibiiotecaginobianco
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