Nord e Sud - anno VII - n. 4 - maggio 1960

promesse in questo senso. Per quanto infatti riguarda gli indispensabili - rapporti con i consumato1i, non pare che agli architetti sia data oggi altra scelta. In un'epoca di cultura di massa, di straordinaria rapidità di diffusione delle idee é dei programmi, certe battaglie culturali sono ancora troppo spesso ancorate all'uso di mezzi tradizionali: occorre che esse possano combattersi anche con i nuovi mez7i. Il compito di « Italia nostra » sarà comunque sempre quello di proseguire e intensificare un colloquio sistematico con Ia classe dirigente, dibattendo problemi per la quale essa è stata fondata ed opera, attraverso capillari iniziative di diffusione della coscienza dei problemi stessi, avvalendosi sempre più dell'opera della stampa, promovendo incontri in più vasto ambito, a tutti i livelli, attuando una costruttiva dialettica di opposizioni e di consensi, costringendo anche i pigri, gli scettici, i timidi, gli stessi indifferenti a prendere posizione. ARNALDO VENDITTI Mafia e camorra in Assise Dinanzi alla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere si sta celebrando il dibattimento a carico dei quattro siciliani imputati di avere ucciso a Sciarra, la mattina del 16 n1aggio 1955 il sindacalista Salvatore Carnevale. Questo processo viene definito « della mafia », il che ci fa ricordare che l'anno scorso, proprio in questa stagione terminò a Napoli quello che fu detto « il processo della camorra » perchè i due imputati Gaetano Orlando ed Assunta Maresca, condannati entrambi per omicidio volontario, appartenevano ad un ambiente nel quale se1nbrava essere rinata la fosca organizzazione che. era stata costretta ad uscire dall'ombra all'epoca lontana di Cuocolo. Così ·cc mafia e camorra », due parole che sanno terribilmente di passato, sono divenute di nuovo att11ali. Durante il processo Maresca un magistrato scrupoloso e lungimirante scrutò con tenacia il retroscena dell'uccisione di Pascalone 'e Nola ed Antonio Esposito per tentare di risalire a responsabilità più alte e misteriose di quelle che gravavano sull'uomo e sulla donna che al Corso Novara avevano sparato ed ucciso. Ma tali responsabilità restarono nell'ombra. Non fu chiarito se la camorra dei nostri giorni, quella di cui si era parlato per tutta una serie di delitti avvenuti sulla scena chiassosa del mercato ortofrutticolo napoletano, avesse delle analogie strette, delle affinità non casuali, con la tenebrosa e capillare organizzazione che al principio del secolo aveva avuto salde ramificazioni ancl1e nel campo della politica. Anche « il processo della mafia », quello che si sta celebrando a · Santa Maria Capua Vetere, lascerà in piedi dubbi di questo genere. Non è prevedibile infatti che il magistrato acquisisca le prove che dovrebbero permettere di risalire, dalle responsabilità degli esecutori materiali, a quelle che si trovano al vertice della sinistra piramide che la mafia rappresenta anche nella Sicilia dell'era atomica. Tuttavia chi ha finora 57 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==