Nord e Sud - anno VII - n. 4 - maggio 1960

della Triennale di Milano, e <li altre associazioni di cultura, si sono sue-· ceduti, ed in essi i problemi relativi alla convivenza tra le antiche città e la nuova edilizia sono stati dibattuti ampiamente, con appassionata varietà di impostazioni, non senza contrasti e polemiche sugli aspetti metodologici e strumentali, e, indubbiamente, con risultati teorici di notevole interesse, di cui sono testimonianza, oltre che gli atti dei convegni medesimi, gli scritti apparsi in questi ultimi anni sulle maggiori riviste italiane, cc Casa bella », cc Urbanistica », cc L'architettura ». Il Convegno napoletano ha dunque ripreso molti dei temi già svolti, cercando di ricordare che, se è vero che tutta l'Italia soffre dei medesimi problemi ( cc La Stampa » del 1 ° aprile u.s., in un articolo di R. Cravero, ricordava 46 mila abusi edilizi avvenuti a Torino negli ultimi dieci anni), è anche vero, e va sottolineato, che, nel quadro generale italiano, Napoli rappresenta il caso limite, in cui, alle tare ereditarie di carattere economico-sociale, peraltro già note, si mescolano, catalizzandone gli effetti negativi, diffusi equivoci circa il colore locale e quella passiva rassegnazione ad accettare situazioni e fatti che altrove sarebbero rigettati del tutto o accolti con ben altra severità. Così, nella sua relazione introduttiva al tema del Convegno (Problemi e proposte per Na,- poli) Roberto Pane, presidente della sezione napoletana dell'associazione, si è particolarmente soffermato su questo aspetto, considerando la negativa condizione psicologica della indifferenza, che fa accettare grattacielo e speculazioni facendo ricorso all'antjca retorica del colore locale, del sole e del cielo. Al richia1no per un maggiore impegno degli uo1nini di cultura a mutare tale stato di cose, se112a limitarsi ad una semplice dichiarazione di principio ( « perchè troppo spesso i principi restano immutati, e la realtà degli interessi economici continua ad ignorarli >>), si è aggiunta così la deplorazione del rassegnato atteggiamento dei tecnici progettisti, disposti ad assoggettarsi in toto ad ogni programma della economia di profitto, senza tentare neppure di partecipare alla definizione di tale programma, affinchè esso possa tener conto delle più profonde esigenze umane anzichè continuare ad ignorarle. Ebbene, sia il Pane che gli altri oratori intervenuti al Convegno (Luigi Cosénza, Corrado Beguinot, Amedeo Maiuri, Roberto di Stefano, Fabrizio Fimiani, Urbano Cardarelli, Benito de Sivo, Pasquale de Meo, Costanza Caniglia, Salvatore Esposito, etc.) hanno difeso con impegno i differenti punti di vista del medesimo problema, approfondendo aspetti particolari, dando notizie di deplorevoli iniziative programmate e in atto, ... tentando di informare l'opinione pubblica dei maggiori pericoli presenti e futuri. E dal Convegno sono emerse proposte interessanti, e cioè che il piano del centro storico sia stralciato dal piano regolatore generale per essere oggetto di uno studio più rigoroso; che la Soprintendenza si giovi sempre più della collaborazione di cc Italia Nostra», specialmente in quei casi in cui l'Associazione può aiutare a superare le non poche difficoltà provocate dalle ingerenze politico-elettorali a danno del nostro patrimonio storico-artistico; che venga inserito nel regolamento 53 Bibliotecaginobianco

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