solo oggi si va facendo esse11ziale alla cultt1ra più avvertita: la tipicità d,el mito, del numinoso, la rico11ducibilità agli archetipi onde deriva la religiosità inconscia dell'uomo contemporaneo. Così scorgiamo, nel quadro cc Sole sul lago », attraverso una gamma luminosissima di colori accordati secondo leggi del profondo, l'archetipo clel divino. O con le parole di Carl Gustav Jung, potrà parlarsi di spiritualità inimmaginabile delle cc cose che stanno in cielo ». Mentre il quadro cc Salici danzanti » rivelerà un incendio di luce: esaltazione dell'estasi orfica nell'amplesso con la natura; o auello intitolato sempljcemente cc Salici » esprimerà con chiaroscuri calibratissimi il tremore dell'animo nei raµporti con l'inconoscibile. In un certo senso vicino a Dove, è un altro capolavoro: cc Il volo del piviere>) di Morris Graves. Non è forse, nella metafora dello stormo di uccelli in volo, plastica1nente raccl1it1si in uno spazio grigio e aereo, Ja memoria del sentimento d'un collettivo andare verso un ft1turo migliore~ e il senso della comune condizjone giocata su di lln piano di nostalgica finezza? Venendo a pittori di niù attuale interesse~ e tralasciando il forse troppo esaltato Pollock (di-cui il auadro « Ritaglio » è ,di scarso livello), sarà. t1tile ricordare vari artisti: De Kooning, con lln ritratto femminjle nello stesso tem110 impett1oso e sensuale, drammatico e romantico, d'un espressionismo di ~ran forza di concezione che riesce a scegljere nella donna~ a 11n contemno~ il simbolo d'amore e quello di morte, come in Baldung Grien~ Gottlieb, con tre buone opere, tra cui l'allucinante « Natura viva » che si none come contraltare ai rasserrnati quadri natl1raHstici d't1no Stuard Davies; il 011ale, solo in cc Natt1ra morta di Little Giant » ~ riesce a dare il st10 miglior talento nell'esnrimere la gioia cromatica davanti alla non-natura~ alla natura-artificiale~ l' affiche cittadino. compenetrato, secondo i 1nodi dell'avanguardia, all'azzurro del cielo. Buoni anc11e j quadri di Tobv, verso il 1940: in essi già la luce viene intravista come eleme11to sniritualizzante nella babele caotica della città cc aua11titativa », qui11di la luce prenderà il sopravvento, divenendo pl1ro elemento cosmico nei quadri successivi d'impostazione astratta. I11teressanti sono i quadri di Gorki dove si assiste a un progressivo andamento dalla· volnmPtricità alla assenza di materia, prel11dio al sentimento del vuoto, dell'originario, di ciò che sta per nascere o non è nato ancora; mentre problematico sembra il quadro della Mac Iver, intitolato cc New York » : 11n brillare diamantino di neon colorato, reso ottimamente dalla qualità del colore, artificiale come la luce. E sulla vacuità del f11ggevole nella città notturna, la Mac Iver segna trascrizioni leggere di larvali immagini dell't1omo. II risultato è u11a ma1tia sostanzialme11te povera, una sitt1azione urnana non intuita nel profo11do. Ben div.erso appare quindi il caso di Guston: egli, pur aggredito dalla città tentacolare, con tocchi amorevoli di pochi rossi e lievi grigi, ritorna al tema dell'eros, già intravisto in Shanh. È una maniera piena di nostalgia e di tristezza, di incanto e di se11ti1nento clel finire, che, 46 Bibiiotecaginobianco
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