GIORNALE A PIÙ VOCI Il Partito liberale e il Mezzogiorno La motivazione con cui l'ing. La Cavera è stato espulso dal Partito liberale ha dato luogo ad un docun1ento ridicolo, che acct1sa l'ing. La Cavera di aver intratten11to rapporti co11 l'ENI. La cosa è ridicola in sé, ma lo è ancora di più quando si pensa che a pronunziare questa condanna sono i probiviri di t1n partito che è stato messo sotto accusa da tutte le forze sane dello schieramento politico italiano per i rapporti che esso intrattiene con i grt1ppi più prepotenti della Confindustria. Ma, a parte il ridicolo di quel documento, ci sembra che, proprio da parte nostra, non si possa 11011rilevare come l'espulsione di La Cavera dal Partito liberale venga a confermare tt1tti i giudizi negativi che hanno investito prima l'on. Malagodi, in qua11to cc uomo della Confindustria », poi tutto il Partito liberale, in quanto asservito a interessi che sono obiettiva1nente estranei agli interessi generali del paese, e di fatto antimeri dional isti. Noi abbiamo dato atto immediatamente all'on. Cortese e all'ing. La Cavera della giustezza della posizione che essi a evano preso alcuni anni or sono nei confronti del problema degli investimenti nel Mezzogiorno delle aziende a partecipazione statale. Ma abbiamo ancl1e detto: 1) che quella posizione non era conforme alla politica del partito di cui I'on. Cortese è autorevole parlamentare e l'ing. La Cavera il più rappresentativo esponente in Sicilia; 2) che, prima o poi, la palese contraddizione fra il ·meridionalismo di La Cavera e il liberismo degli Alpino sarebbe esplosa e il partito, oramai non poteva certo più pronunciarsi a favore del primo e sottoporre a revisione il secondo. Oggi siamo appunto arrivati all'occasione cl1e ha consentito ai liberisti di liquidare qt1el tanto di meridionalismo che era ancora sopravvissuto in un partito saldamente controllato da un cc uomo della Confindustria » e asservito a interessi monopolistici. O, meglio, l'espulsione di La Cavera suona come un monito per i Cortese e i Cocco Ortu e indica loro chiaramente entro quali ristretti e platonici limiti ci si può proclamare meridionalisti in un partito di liberisti: sono limiti inaccettabili. E non si illudano i Cocco Ortu e i Cortese di poterli modificare a proprio favore, questi limiti! La degenerazione del Partito liberale in partito liberista, in partito del massimalismo liberista, e in ramificazione 38 Bibliotecaginobianco
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