Nord e Sud - anno VII - n. 4 - maggio 1960

lizzazione industriale tradizionali e perciò spostare questa forza d'attra- • • z1one verso «nuove» aree. In altri termini, chi intendesse impiantare nuove iniziative industriali al Nord dovrebbe sapere che ivi si persegue un decentramento rispetto ai luoghi di tradizionale concentrazione; che gli enti pubblici intendono orientare le infrastrutture generali in guisa da « allargare » . il « triangolo » o di cc sostituirvi » una diversa area di attrazione. Una politica del genere consentirebbe alle industrie più « obiettivamente » legate al Nord di continuare a localizzare al Nord, s1, ma estendendo i benefici più immediati della propria presenza a·d altre zone del Nord medesimo; mentre che le altre iniziative potranno effettuare le proprie decisioni localizzati ve i11 termini più « liberi » ( e rigorosi) perché non vincolate da fattori di natura più propriamente psicologica e tradizionalista·. Crediamo, peraltro, che le possibili aree di espansione industriale del Nord avranno in genere poco a che fare con le zone ivi generalmente ritenute « depresse » ( a meno che la « dichiarazione ufficiale » di queste ultime, continuando a procedere a ritmo serrato, non copra: tutti i Comuni settentrionali 110n palesemente industrializzati); percl1é le aree realmente « depresse » del Nord sono in gran parte aree soggette ad assestamento, destinate a spopolarsi perché dotate di risorse ina·deguate e prive di un potenziale di sviluppo, in cui gli unici concreti interventi dovrebbero essere piuttosto di carattere sociale intesi ad agevolare un processo di « sistemazione » e « riorganizzazione » della vita locale e, comunque, ben poco dovrebbero avere a· che fare con una politica di «industrializzazione». Ciò che, del resto n1i sembra aderire ai principi espressi circa i differenti connotati delle cc aree depresse» del Centro-Nord nelle summenzio11ate precisazioni del Ministro Pastore. Di « i11dustrializzazione » potrebbe invece ragionevolmente parlarsi soltanto affrontando la questione di zone di espansione intese come '~sultante' di una politica di decongestione industriale o comunque diretta a prevenire possibili fenomeni di congestione: secondo un approccio, cioè, che non credo sia stato finora preso in seria ed attiva considerazione da alcuno degli organi per qualcl1e verso respo11sabili della localizzazione degli insediamenti e degli sviluppi industriali. . Naturalmente quanto si è detto sin qui, specie per ciò che concerne le possibilità di decentramento fuori del « triangolo industriale», è 35 Bibliotecaginobianco

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