. . timo aveva avuto già occasione di invocare alcuni mesi prima la definitiva liquidazione dei « ritardatari », di coloro cioè che erano rimasti· legati ai metodi e alle concezioni del periodo staliniano. Al Congresso invece gli attacchi sono stati equamente ripartiti sia contro il cc revisionismo » che contro il cc settarismo »; e per giunta vi è stata la tendenza a vedere nei due deprecati cc ismi » più uno stato d'animo possibile in ciascuno dei militanti che delle vere e proprie posizioni politiche. In tal modo anche quel minimo di lotta interna che gli osservatori pensavano di poter cogliere è andato dissolto nell'atmosfera di appariscente unanimità che la Direzione ha voluto creare intorno all'assemblea congressuale. Ed è diventato così estremamente difficile interpretare anche i mutamenti apportati, nelle votazioni congressuali e nelle successive riunioni del Comitato Centrale e della Direzione, alla composizione degli organi direttivi del partito. Se nelle votazioni congressuali era sembrato che gli cc amendoliani » fossero riusciti ad imporre la propria prevalenza, il fatto che poi all'on. Amendola sia stata tolta la responsabilità dell'organizzazione ha rimesso in discussione il valore della prima indicazione. In ultima analisi tutto sembra essersi concluso con una 11etta riconferma della leadersh,ip togliattiana o forse dal binomio Togliatti-Longo. È inutile sottolineare quanto questo fatto possa giovare ad una valutazione positiva degli indirizzi e delle scelte democratiche tanto sbandierate come motivo nuovo e definitivo di caratterizzazione impresso dal suo IX Congresso nazionale al PCI. Del resto tutti gli osservatori hanno messo in rilievo come sia « mancato a Roma il confronto e lo scontro delle opinioni, che solo avrebbe per1nesso di fondare su basi di fatto iI giudizio st1lla entità e la portata dei contrasti, sugli eventuali limiti di natura tattica delle posizioni prese » 13 • Il che, aggiungiamo noi, rende anche legittimo quel processo alle intenzioni di cui tanto si sdegnano gli esponenti comunisti nei confronti di chi è costretto ad occuparsi delle loro cose sulla base di documenti così anodini, e insignificanti nella loro qualunquistica onnivalenza, qual' è il programma-fiume varato dal Congresso di Roma. Sarà meglio perciò passare ad un rapido esame della stn1ttura organizzativa del partito quale emerge dai dati fomiti per il 1959 rispetto a queli del precedente Congresso. Ecco innanzitutto come è variata la consistenza delle varie organizzazioni. · 13 G. Arfè, ne « Il Ponte », cit., pg. 170. 19 Bibliotecaginobianco
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