senza interesse 11 • Ma anche qui preferiamo essere d'accordo con quanti hanno osservato che cc evidentemente, per chi intenda difendere la de· mocrazia e gli ordinamenti, il problema non è di vedere se questa prospettiva sia più o meno lontana, patteggiàndo con i comunisti sulla durata della proroga da questi accordata allo Stato democratico, ma di impedire che sia imboccata la strada, che sia iniziata la procedura al cui termine è la fine· dell'esperienza democratica» 12 • E infatti sul fermo proposito comunista di giungere, al di là di ogni ~oncessione for1nale e tattica, a quella cc modifica radicale degli ordinamenti » e a qt1el cc cambio » delle classi dirigenti che del comunismo costituiscono la vera ragion ,d'essere, Togliatti -- come del resto era suo stretto diritto - non ha lasciato dubbio alcuno. Il Congresso comunista si è svolto certamente in un clima di apparente concordia e, tranne qualche episodio, come quello della gelida accoglienza fatta alle dichiarazioni del sen. Fausto Cullo, nulla lo ha turbato: ·tanto meno la polemica svoltasi ai m8;rgini del Congresso stille notizie allora pervenute di esecuzioni di giovani un.gheresi rivoluzionari, e 1neno ancora la lettera dell' on. ·Saragat al presidente del Congresso sullo stesso argomento. Ma che frattur~ e dissensi ancl1e vivaci stessero dietro la facciata, e che il loro peso fosse in qt1alche modo incombente, è fuori di dubbio. Alla vigilia del Congresso si dava per certo che esso avrebbe segnato. il definitivo trionfo d,ei sostenitori di t1na linea politica più duttile e moderata, raccolti intorno all'on. Giorgio Amendola. Quest't1l11 L' on. Lelio Basso trova invece estremamente . interessante, dopo decenni e dece:qni di sviluppo del pensiero socialista democratico, che il Congresso comunista abbia, a suo giudizio, apportato un prezioso contributo alla soluzione della seguente, per lui inedita, altérnativa: « Se concepissimo il potere come immutabihnente appartenente in toto alla classe qominante fino al dì della rivoluzione, saremmo in grave imbarazzo a progettare una via pacifica al socialismo; se invece pensiamo il potere come la risultante di un gioco di forze contrastanti, fra cui noi pure siamo presenti, allora possiamo veramente ritenere che usando tutti gli strumenti di potere possibili nella società attuale (che non sono, beninteso, solo quelli parlamentari, ma sono soprattutto quelli di una vigorosa presenza in tutte le sedi, ivi comprese le lotte di massa), i lavoratori, purchè siano coscienti degli scopi che vogliono conseguire e siano uniti per conseguirli, possono influire seriamente fin d'ora sullo sviluppo della società in senso democratico e socialista » .· ( « Problemi ·ael socialismo >>, cit., pg. 105). 1 2 R. La Valle, in cc C'ivitas », cit., pg. 4'3. 18 Bibliotecaginobianco
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