Nord e Sud - anno VII - n. 4 - maggio 1960

Tuttavia, i dirigenti comunisti non hanno esitato a muovere - e sia pure ancora con notevole incertezza - il passo sopra accennato. ~1a, d'altronde, non si vede come avrebbero potuto fare a meno di muoverlo t1na volta che essi hanno posto con· tanta chiarezza e decisione il problema della possibile collaborazione con le forze politiche dell'estrema destra. Non sarebbe stata una prova sovrana di incoerenza marx-leninista, prima ancora che un grossolano errore di tattica, il proporre la propria allea11za a determinate forze politiche e rifiutarsi poi all' allea11za con gli strati sociali che di quelle forze politiche sono il supporto? N è il problema era soltanto di astratta e formale coerenza. Ragioni assai più sostanziali sembrano aver giocato un ruolo decisivo. Le si può ravvisare sjnteticamente e linearmente nel processo di progressiva ascesa sociale e di lento 1na co11tinuo imborghesimento e deruralizzazione che contrassegna da anni la vita italiana e al quale l'analisi comunista non appare essersi adeguata con sufficiente intelligenza e percezione dei fattori in gioco. La asserita possibilità di una cc rottura del mol)opoljo po]jtico della Democrazia çristiana » e di alleanza con zone anche vaste dei ceti medi rappresenta probabilmente anche un primo (e per la verità assai rozzo) sforzo di mettersi al passo con il paese che dimostra di essere più agile e spedito del partito e della sua dottrina. La massima contraddittorietà o, se si vt1ole, la perfidia di questo sforzo sta probabilmente nel fatto che esso, invece di rivolgersi, come in parte faceva il vecchio frontismo, iI1 direzione unica verso le forze più avanzate del movimento sociale e quelle che più seriamente ne interpretano le esigenze sul piano politico, si rivolge indiscriminatamente verso tutti i settori politici e mostra anzi una particolare sollecitudine proprio verso i settori politici più tradizionali e retrivi, nella presunzione, evidentemente, che - logorati dal movimento generale della società e da un'annosa decadenza - essi siano i più facili a cedere e a lasciarsi catturare. Sul ·terreno programmatico il risultato è stato ad,dirittura sconcertante. È stato detto a ragione cl1e « il programma comunista è diventato una vasta casistica in c11isono elencate categorie e sottocategorie, mostrato nello scritto dell' on. Napolitano non è sembrato altro che la ingenuità, se così vogliamo chiamarla, del parlamentare comunista nel sostenere che l'alleanza con l'on. Milazzo e con i monarchici suoi amici (Milazzo si congratulò vivamente con l'on. Maiorana della Nicchiara quando questi fu eletto a suo successore) significa alleanza con i rappresentanti di « larghi strati di piccola e media borghesia produttiva meridionale, urbana e rurale », oppressi dagli immancabili monopoli. 16 Bibliotecaginobianco

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