troppi futuristi oltre Marinetti, stati rivoluzionari in gioventù, conobbe lo squallore dei pennacchi e degli spadini dell'Accademia fascista. [T. d. M.] cc QuADERNI DI PENSIERO E POESIA >> - A Elena Croce siamo debitori di una nuova iniziativa editoriale: i « Quaderni di Pensiero e Poesia », che ella dirigerà insien1e · a Maria Zambrano, un'autrice spagnuola che presenta in uno dei primi quaderni un suo suggestivo saggio, preludio a uno studio psicologico più ampio sui sogni (I sogni e il te1npo). L'iniziativa, che per la parte editoriale verrà curata dalla casa editrice creata dal compianto Luigi De Luca, si presenta con modi di esb·ema semplicità: a cominciare dalla veste tipografica dei quaderni, che ha appunto l'eleganza delle cose semplici e funzionali. Per anni si è subito uno stucchevole imperversare, soprattutto in iniziative del genere, di copertine schizofreniche, pseudomondrianesche e « plasticate »: una pioggia di titoli sghembi, di allineamenti a destra, di minuscole sostituite alle maiuscole. Copertine perfettamente in linea col gusto delle « palaz~ine » a sette piani, dalle facciatine. saltellanti e dai colorini variegati e vivaci all'origine, sqt1allidamente dilavati dopo qualche mese. Finalmente, con un implicito atto di sfida alla morale coerente, i quaderni restaurano l'uso dei titoli centrati, della monocromia e, cosa quasi incredibile, delle maiuscole al loro posto. Ma quel che ovviamente è fuor di scherzo conta è che le intenzioni da cui nascono i quaderni sono altrettanto semplici e sensate. Si tratta di dar posto in essi a quei lavori cl1e, pur essendo relativamente brevi, mal si adatterebbero per la loro intrinseca autonomia a una rivista di varia umanità e che in una rivista accademica troverebbero un indegno sepolcrale oblio: lavori disimpegnati rispetto al frettoloso succedersi degli argomenti all'ordine del giorno, legati a un respiro più ampio, ma, insieme, non freddamente eruditi o vuotamente accademici perchè non distaccati dalle ragioni e dagli interessi più vivi e operanti nella migliore cultura italiana. Tra i quattro quaderni sinora usciti (altri se ne annunciano per il maggi.o), che sono, oltre quello già ricordato della Zambrano, una raccolta di scritti sull'arte figurativa di Ramon Gaya (Il silenzio dell'arte), un saggio di Tomaso Carini sul Partito d'Azione e uno di Elena Croce sulla biografia (Lo specchio della biografia), quest'ultimo, con la sua fusione di t1na avvertita ed erudita prospettiva storiografica con sapienti e gustose osservazioni di etica minore a proposito dell'assenza d'una tradizione di buone biografie in Italia, esemplifica in modo veramente eccellente le possibilità e il tono dei Quaderni, e non ci sarebbe forse bisogno di dirlo ai lettori di questa rivista che ben conoscono tra quelli di quanti vi collaborano i preziosi saggi di Elena Croce. Un Quaderno specialmente merita attenzione: quello cl1e Tomaso Carini ha intitolato Il Partito d'Azione (note e ricordi). La precisazione fr~ parentesi nel titolo è importante: Carini non ha voluto fare opera di storico, nè ha preteso di dare un quadro compiuto di ciò che fu il partito azionista. 126 Bibiiotecaginobianco
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