Nord e Sud - anno VII - n. 4 - maggio 1960

Tutt'altra la situazione siciliana. Certo, anche nell'Isola esiste, e ab antiquo, una fortissima ·vocazione autonomistica. Ma, quando si faccia astrazione dall'ingenuo sentimento popolare che nello stretto di Messina vede veramente un segno del destino e il confine del « continente », si scoprirà che i ceti in cui oggi l'autonomismo siciliano raggiunge il parossismo sono quanto di peggio la società isolana possa esprimere : un'aristocrazia ed una borghesia prevalentemente agrarie, talvolta latifondistiche; senza nessuna seria tradizione politica, o, meglio, con una precisa tradizione politica che è quella del trasformismo ridotto ad arte e a costume; con una concezione della cosa pubblica di stile puramente levantino 2 • La irresponsabilità e l'anarcl1ismo di queste classi sono uguagliati soltanto dalla loro ignoranza e dalla loro mancanza di capacità costruttive. Con alleati di questo genere anche un partito meno bene organizzato e meno rotto a tutti i ripieghi della lotta politica di quanto sia il partito comunista, puo ragio11evolmente sperare di giungere in breve periodo ad un completo controllo della situazione. È comprensibile quindi che i dirigenti comunisti mettessero nel massimo rilievo il successo riportato co11 l'inserimento in queste nuove maggioranze locali anzichè le profonde differenze cl1e danno conto del significato e dei limiti di ciascuna situazione. Tanto più che nel frattempo, e proprio poco tempo prima del Congresso comunista, la rottura fra destre e DC ed una improvvisa decisio11e dell'unico consigliere socialdemocratico facevano in modo che anche al comune di Bari si insediasse un sindaco socialista {il sen. Papalia) con giunta socialcomunista; e in Umbria e altrove si aveva una serie di manifestazioni « t1nitarie », che andavano cioè dai rept1bblicani e da certi settori della DC fino ai comunisti e che sul tema della costituzione delle regioni sembravano anticipare altri tipi di 11uove n1aggioranze in cui i comunisti si troverebbero a giocare un ruolo di primaria importanza. Il Congresso si è reso subito conto delle opportunità che una sin1ile impostazione della linea del partito può offrire ad una organizzazione forte ed articolata come quella comunista; ed ha anche capito perfettamente il nesso tra lo sforzo per la formazione delle nuove mag2 Non poche sintomatiche ammissioni in questo senso è possibile legger~ in un articolo di fonte - almeno da parte comunista - non sospetta: cfr. R. MIELI, La contrastata evoluzione della Sicilia, jn « Nuovi argomenti », nn. 42-43, genn.-apr. 1960, pg. 114 segg., e particolarmente pgg. 155-162. Tutto l'articolo del Mieli è inoltre una miniera di interessanti, anche se qua e là discutibili, osservazioni e informazioni. 10 Bibliotecaginobianco

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