Nord e Sud - anno VII - n. 4 - maggio 1960

.. gole protagoniste prendano la mano al narratore, imponendogli la propria capricciosa volontà, piuttosto che acconciarsi alle pieghe, non tutte comprensibili, della vicenda. Pirro ha certamente la mano al bozzetto, alla descrizione impressionistica di persone ed eventi, e sarà un portato della sua attività di ' sceneggiatore, ormai presso che dominante il multiforme can1po delle sue predilezioni. Oltre questo elogio non sappiamo andare. Fra i vari modi di raccontare una storia, Pirro s'è scelto quello che ci sembra più detestabile, e che si avvicina, più o meno pericolosamente, a tecniche narrative rese celebri da autori già acclamati, e ora generalmente detestati, o del tutto negletti, come Caldwell, Steinbeck e simili. Non c'è senso a ripercorrere certe mode, nelle quali la brutalità e grossezza delle trame s'accoppia ad uno stile grezzo e incondito, che attraverso il rifiuto di ogni pit\ elementare sfumatura, prelude irreparabilmente al fumetto. O meglio: un senso c'è, solo cl1e uno dia alle battaglie letterarie un senso pratico, vale a dire si contenti di far quattrinL mescolando cinema e prosa, racconti e sceneggiature. [G. B.] Riccr - Quarant'anni di distanza costituiscono una prospettiva sufficiente per un giudizio storico sereno; soprattutto se si ammette la possibilità di un giudizio storico indipendentemente da ogni clausola cronologica e se si si tiene conto della capacità di distinzione propria della cultura moderna. Non condividiamo quindi l'opinione del Ricci che ritiene impossibile considerare obiettivamente le lotte artisticl1e e le polemjche che accompagnarono in U.R.S.S. l'affermazione del potere comunista. Gli cc Appunti » cl1e integrano il saggio su Glazunov (PAOLO Riccr, I lya Glazunov - appunti per una storia dell'arte sovietica, T.E.M.P., Napoli, 1959, pp. 46 con 39 tavv.) partono dagli anni in cui per I'intellighentsia russa, come per tutti gli artisti rivoluzionari ed antiborghesi d'Europa, la rivolt1zione sembrò libertà e la Russia terra promessa. L'internazionalismo della teoria politica poi seml:;>ròallora coincidere con la capacità di dar vita ad una nuova cultura, rivoluzionaria ed insieme internazionalista. Nel 1917 Chagall è Commissario del Popolo per le Belle Arti, nel 1919 Malevich insegna all'Accademia di Mosca; Gabo, Pevsner, Tatlin ed altri svolgono la loro attività alla ricerca di nuove forme. Fervono in quegli anni idee ed opere a cui non manca il sostegno e l'appoggio del nuovo potere sovietico. È nel 1920 che comincia l' antistoria delle arti nell'Unione Sovietica; precisamente quando il Comitato Centrale del Partito prese posizione conb·o l'avanguardia ed in particolare contro il gruppo cc Proletkult >) che riuniva costruttivisti, rayonnisti e futuristi e che entro il 1925 fu liquidato, mentre d'ufficio veniva affermata l'importanza della eredità classica per il proletariato. In virtù di questo provvedimento la laboriosa gestazione per la creazione di un linguaggio figurativo moderno appare al Ricci « idealista, aristocratica, intellettualistica, rasentante lo snobismo e l'originalità ad ogni costo »; e, per 114 Bibiiotecaginobianco .,.

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