teggiamento si intende « qualsiasi uniformità significante del comportamento umano, la quale sia esprimibile con una parola del dizionario » (pg. 46); per istituzione, in senso sociologico, « ogni atteggiamento che si mostri sufficientemente ricorrente in un gruppo sociale » (ivi); e per gruppo sociale ogni insieme di uon1ini che sia definibile « mediante la ricorrenza di atteggiamenti determinati cioè in funzione di istituzioni che lo caratterizzano » (p. 40). E, infine, come metodo della ricerca viene proposto un tipo di spi egazione condizionale, al quale tutta l'attività conoscitiva - sia volta ai p roblemi della natura o a quelli dell'uomo - viene egualmente informata. In una metodologia siffatta « per ' condizione di un oggetto x ' si può intendere la possibilità determinata e controllabile, che l'oggetto x si verifichi » (pg. 97). La condizione « non indica una forza che immancabilmente produce ma solo delimita un campo in cui si può operare la scelta di un attegg iamento o di un controllo » (ivi); e gli stessi fatti si riducono alla « possibilità che un oggetto x venga riconosciuto e controllato come tale da mezzi adatti » (ivi). E pertanto anche l'antitesi tra fatti e ragione viene meno : « se la ragione si riconosce condizionata nei suoi procedimenti, essa non può agire se non riconoscendo e prendendo atto delle proprie condizioni, cioè dei li miti che definiscono le sue scelte. I fatti, allora, non sono fuori di essa : sono le possibilità stesse da cui i suoi procedimenti traggono origine » (pg. 98). Tutto ciò permette all'Abbagnano di definire la sociologia da una parte co me disciplina complementare di quella storica, dall'altra come una delle cosidd ette ' scienze sociali ' (diritto, economia, morale, etnologia etc.): come que ste ultime la sociologia si rivolge ad un oggetto (nel suo caso gli atteggiame nti e le istituzioni) che ha il carattere dominante degli oggetti delle scienze naturali, ossia la ripetibilità; e perciò essa può integrare sul piano del collettivo la storia, che ha invece per oggetto le azioni e gli atteggiamenti individuali. Si tratta, come si vede, di una visione organica di ciò che si d ebba intendere per sociologia, forse la più articolata e approfondita c he in questo dopoguerra si sia data finora in Italia. Appunto perciò pensiamo possa riuscire più interessante una rapida discussione dei punti che ne ll'esposizione dell' Abbagnano ci sono sembrati di maggiore rilievo anzichè u n omaggio ai molti e vari pregi di essa che, oltretutto, al lettore riescono immediatamente evidenti. E cominciamo dalla definizione stessa di sociologia. Studio, dice l' Abbagnano, degli atteggiamenti e delle istituzioni dei gruppi soci ali nel senso sopra chiarito. La definizione ci sembra peccare per difetto d a due punti di vista egualmente importanti. È necessario, infatti, a nostro parere, allorchè si parla di sociologia, mettere immediatamente in rilievo ch e essa è una attività avente come fine la immediata utilizzazione dei propr i risultati in sede operativa. Disconoscere od obliterare il carattere essenzialmente pratico della ricerca sociale significa precludersi una via importante p er la valutazione che ne dobbiamo fare; e significa anche disconoscere od o bliterare che la ricerca appunto è l'elemento più caratterizzante dell'attività d el sociologo. È nella ricerca cl1e il sociologo attinge gli atteggiamenti e le istit uzioni dei 105 Bibliotecaginobianco
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