punti di contatto fra l' autonomis1no in Sicilia e il nazionalismo nel Medio Oriente, la coalizione milazziana fra autonomisti e comunisti ricorda appunto certe alleanze fra nazionalisti e comunisti nel Medio Oriente (si veda il libro di Laqueur - Nazionalismo e Comunismo nel Medio Oriente -pubblicato da «Opere nuove»), la realtà politica siciliana non è traducibile in termini italiani ed europei se non si, ricorre a considerazioni di questo tipo, se non si paragona, cioè, l'autonomismo alla.Milazzo con il nazionalismo alla Mossadeq e se non si considerano le alleanze fra estrema destra ed estrema sinistra, del tipo di quella che ha fatto capo a Milazzo, come un fenomeno del tutto estraneo e contrario alla « normalità democratica »• Ma se il « ritorno alla normalità democratica », in Sicilia e nel Mezzogiorno continentale, non, può coincidere con operazioni di tipo milazziano, ci vuole fimpudenza di un D'Angelo per asserire che esso coincide con un altro «·ritorno »: quello delle giunte regionali aperte a destra, condizionate dai voti dei monarchici e dei missini. Tanto più che la giunta aperta a destra che è stata recentemente eletta dai deputati della sala d'Ercole risulta, dal punto di vista della democrçizia, anche meno « normale » delle giunte, più o meno anch'esse aperte a destra, che furono presieduta dai Restivo e dai La Loggiq,: I) perchè monarchici e rnissini, reduci dal fiancheggiamento delr operazione Milazzo, hanno aggiunto un altro titolo di infantilismo politico e di malformazione civile ai molti di cui già si fregiavano; 2) perchè, nel corso dell'operazione D'Angelo (chiamiamo così la macchinosa attuazione del rovesciamento di Milazzo e dell'insediamento della nuova giunta aperta a destra) si è negoziata l'assegnazione di due assessorati al MSI e con altri assessorati si sono comprati alcuni milazziani; 3) perchè a presiedere le giunte di Restivo e di La Loggia erano uomini di formazione democratica, esponenti di tradizioni e di correnti democristiane, mentre oggi, a presiedere la giunta, si è chiamato un· tipico esponente del peggiore camal,eontismo politico, monarchico prinia, milazziano poi, ora democristiano di complemento. Per la Sicilia, e per la gran parte del Mezzogiorno, non si può parlare dunque di « ritorno alla normalità democratica »; e meno che mai se ne può parlare oggi. La « normalità democratica» è tutta da f andare; e per fondarla - diciamolo esplicitamente una buona volta - ci si deve impegnare risolutamente sul piano della politica di sottogoverno non meno che nel piano dellaJpolitica di governo. Oltretutto si tratta di evitare che gli effetti negativi della prima intervengano a neutralizzare gli 5 , BibliotecaGino Bianco
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