. •• • Ricci ed Eva Magni (con una buona edizione del cc Valzer del Toreador» di Anouilh e una bruttà esecuzione de «La morte civile» di Giacométti); ed il complesso di Laura Adani e Luigi Cimara (con un repertorio assurdo ed incredibile): l'una e l'altro hanno, se non dimostrato, almeno ricordato che non è facile cambiare improvvisamente il criterio di gestione: e questo anche a teatro. Per la prossima stagione, comunque, sembra quasi certo che il « San Ferdinando » ospiterà una semi-stabile di prosa, capeggiata da Nino Taranto con repertorio di Scarpetta, De Filippo, Vivi.ani. E questo, senza dubbi, è il secondo fatto positivo di cui la stagione attuale ha gettato le premesse. Non si può negare, infatti, che la cc scarpettiana » doveva in qualche modo affrontare i problemi di una sua evoluzione (tentata dallo stesso Eduardo De Filippo, senza aiuti di sorta - e sarebbero stati utilissimi, invece) per dare a Napoli un teatro popolare e vivo. È probabile che ciò riuscirà a Taranto con un repertorio che incontrerà i desideri del pubblico, sino a condurlo, quasi per mano, verso un tipo di spettacolo più moderno e utile ai fini di una fertile sopravvivenza dell'abitudine teatrale. Ed eccoci alla cc Primavera napoletana della prosa », che, non essendo ancora iniziata alla data in cui scriviamo, non può che offrire alla nostra disamina spunti labili e preventivi. È nostro convincimento ·che questa manifestazione dovrebbe limitarsi a presentare al pubblico napoletano quegli spettacoli che altrimenti non avrebbero modo di raggiungerlo. La « formula » ci sembra semplice e chiara: ogni discostarsi da essa vorrà dire, a nostro avviso, spreco di mezzi e di energie, e, in definitiva, una lesione alla economia teatrale cittadina. Non si conosce, alla data in cui scriviamo, il programma _dell'VIIIa « Primavera della prosa». Non crediamo, però, che i responsabili siano consapevoli dei problemi cui si faceva cenno. A questo punto il breve «panorama» potrebbe chiudersi, se non fosse per la notizia della costituzione di una compagna dialettale na- . poletana che agirà al « Teatro Mercadante » a partire dal nove aprile. S, era accennato ad una funzione di avviamento della cc Politica teatrale » svolta dal « Piccolo » : ora, nel teatro riservato a questo, si propone, a fine stagione, una riduzione napoletana della cc Presidentessa » interpretata dagli elementi della ex scarpettiana cui aveva rinunciato un impresario privato non certo poco accorto dei suoi interessi. Se l'iniziativa fosse una semplice speculazione privata la cosa, naturalmente, sarebbe relativamente criticabile. Pare invece che ad esporsi finanziariamente sia la solita organizzazione turistica. E la cosa intristisce. Anche se ci si obietterà che, in tal modo, si cerca di dar lavoro ad elementi del teatro nostrano. Per molti di essi l'obiezione è facilmente. confutabile; per i pochi altri l'osservazione non regge. Ma, probabilmente, si tratta di soddisfare la vanità di qualche lustro e tronfio personaggio locale; e sull'altare di questa vanità si rischia di compromettere un bilancio che tra l'altro ha permesso allo cc Stabile» napo59 BibliotecaGino Bianco r
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==