fu preso, in parte, di contropiede e tardò ad accorgersene. Poi reagì positivamente, al punto che ne trasse vantaggio una solo discreta e vivace esecuzione di un divertissement terroniano (« Ma in provincia siamo seri», per la regia di Enriquez e con la partecipazione straordinaria, e stonata, di Tatiana Pavlova). Il terzo ed il quarto spettacolo del cc Piccolo » lasciarono perplessi. Brutto un cc Mistero sacro » affidato alle cure di Pierfederici, per cui si temette che il buon avviamento fosse da considerarsi veramente eccezionale, da tutti i _punti di vista. L'esecuzione di una commedia non bella di Nicolaj ( cc Il soldato Piccicò », regia di Sandro Sequi), alla quale la critica metropolitana assistette sette giorni prima che lo spettacolo andasse in scena, avvalorò i dubbi. Comunque, una lodevole e professionale regia di Mario Ferrero ( cc Pic-nic »; scene di Pizzi, attori: Ilaria Occhini, Giovanna Galletti, Franca Benedetti, Michele Riccardini, Osvaldo Ruggieri, Grazia Marescalchi, Paola Bacci, ecc.) ristabilì un certo equilibrio che venne consolidandosi dopo la intelligente e moderna realizzazione del pirandelliano « Liolà » dovuta alla regia di Blasi e alla sorprendente interpretazione di Paolo Carlini e, infine, con ia suggestiva anche se non «autentica» edizione della cc Santa Giovanna» di Shaw per la regia di Enriquez, le scene, bellissime, di Luzzatti e l'interpretazione della intelligente Ilaria Occhini. In definitiva la stagione '59-'60 del «Piccolo teatro » di Napoli diretto da Franco Enriquez può essere considerata - tenuto conto delle difficoltà ambientali - abbastanza positiva. Un punto di partenza utile per «sbloccare» una situazione che minacciava di incancrenirsi. _ È augurabile, adesso, che ci si ponga assai tempestivamente al1' opera per il prossimo anno. Il quale potrà segnare, sempre che _i _responsabili lo vogliano, l'affermarsi definitivo di un organismo - teatrale che, per la prima volta dalla sua nascita, ha dimostrato una promettente vitalità. . Della stagione teatrale '59-'60 altro fatto significativo, e foriero di interessanti sviluppi a venire, è stata l'improvvisa decisione degli impresari di sciogliere la cc Scarpettiana ». Il complesso capeggiato da Franco Sportelli, Pietro De Vico e Vira Silenti e guidato da Mario Mangini, aveva puntato su testi men che modesti, messi in scena alla buona. Ma avrebbe potuto, ad avviso di molti, ugualmente resistere e difendersi. Non contento di tanto, preoccupato che, per la usura attuale, il suo teatro potesse perdere un posto faticosamente conquistato; sensibile alla necessità di aggiornare una cc formula» ormai logora e,. anche, alla opportunità di non isolare la città di Napoli dalla presente attività delle consuete compagnie di giro, Eduardo De Filippo decideva, a metà gennaio, lo scioglimento della compagnia. L'esperienza successiva ha dimostrato che, stante la concorrenza della « Primavera napoletana della prosa» e del « Mercadante », il « San Ferdinando » non poteva avvantaggiarsi gran che dall'attività delle compagnie di giro. Fra queste è stata ospitata la Compagnia di Renzo 58 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==