Nord e Sud - anno VII - n. 3 - aprile 1960

l'accoglimento della linea Mansholt - pur con ampia possibilità di riserve - da parte di un movimento di fronda seria1nente impostato. Qualora il Centro assumesse i lineamenti di detto Piano come base di discussione, oltre a dare un contenuto meno qualunquistico e generico ai propri punti programmatici, si assicurerebbe una base tattica di indubbia importanza per sferrare l'attacco con qualche probabilità di successo. Non si vorrebbe essere accusati di oversimplification in questa breve disamina. Il fronte agricolo si presenta irto di complessi problemi e si ammette che non sarà facile in certe zone procedere a riconversioni culturali, che richiedono il concorso di nuove attrezzature e di antiche esperienze. Ma è appunto in base a codeste considerazioni che si ritiene necessario non perdere ulteriormente tempo e procedere subito ad una politica di rinnovamento opportunamente scaglionata nel tempo e debitamente assistita dal lato tecnico e dal lato finanziario. Senza trascurare la collaborazione estera che la comune politica economica dovrebbe in teoria assicurarci. GIOVANNI TERRANOVA Cronache napoletane : teatro Qualcosa è accaduto, poco dopo l'inizio dell'attuale « stagione di prosa » napoletana, che sollecita una particolare attenzione, merita un frettoloso, ma non superficiale, esame e induce, subito poi, ad abbandonare appena per un poco quell'antico e giustificato pessimismo che da tempo accompagna la valutazione dei « fatti teatrali» nella nostra città. Nel novembre del 1959 la situazione teatrale cittadina si ripresentava così come era andata cristallizzandosi negli ultimi anni: al teatro « San Ferdinando », di Eduardo De Filippo, la compagnia stabile dialettale, « la Scarpettiana »; al teatro cc Mercadante », comunale, il complesso di prosa del cc Piccolo Teatro»; al teatro « Mediterraneo », dell'Ente Mostra d'Oltremare, la annunciata ottava edizione della cc Primavera napoletana della prosa». Negli altri teatri o le macerie di un incendio (il cc Politeama » è ancora nello stato in cui sprofondò tre anni or sono) o le miserie dell'abbandono (il « Sannazaro » è chiuso da quindici mesi: sporco e lacero come nell'ultimo giorno della sua misera esistenza cinematografica) o, infine, il disinteresse dei responsabili (il · «Tarsia», affidato all'ENAL, aspetta d'essere riammodernato e utilizzato acconciamente; l' « Aurora », di proprietà comunale, scade sempre più al rango di cinema di terz' ordine; il cc Diana » e. il cc Delle Palme » - ma cotesti almeno son locali di privati - continuano a rinunziare ad una destinazione in base alla quale ebbero, a suo tempo, la licenza d'esercizio). 56 Biblioteca Gino Bianco

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